Justice

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  1. -Nik
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    Joel Donovan
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    «Quando sei nel mio mirino, sei un uomo morto. L'unica possibilità che hai, è quella di non finirci mai. »



    Questa è una città tosta.
    E nelle città toste, c'è gente con le palle.
    L'uomo chiamato Joel osserva, nascosto fra le ombre di cui ha adottato il nome, il vicolo sotto di sé.
    A pochi metri di distanza da dove si trova, separato dal resto del mondo mediante una piccola finestrella in vetro opaco, c'è il suo bersaglio.
    Joel respira un paio di volte a pieni polmoni.
    Controlla che il suo equipaggiamento sia efficiente per l'ennesima volta da quando è uscito di casa.
    Il giubbotto è ben allacciato, le corde sono ben tenute e il meccanismo del rampino è perfettamente oliato.
    I fumogeni peruviani sono al loro posto, all'interno della tuta tattica con cui per moltissime volte Joel si è gettato a capofitto in missioni folli e complicate.
    Per ultima, Joel controlla la pistola.
    La sua M9 è lucente, pulita.
    Il caricatore è pieno, il colpo è in canna.
    In cuor suo, nonostante il poco rispetto che prova nei confronti dei criminali, quella sera spera di non doverla usare.
    Non è mai semplice togliere una vita.
    Messa a posto anche l'arma da fuoco, Joel si tocca alcuni punti del collo.
    Con uno scatto metallico la maschera si richiude e il vigilante texano smette di sentire l'aria che gli sferza il viso.
    Joel Donovan se n'è andato. Ora, al suo posto, c'è solo Shadow.

    *



    Shadow
    IMMAGINE PG



    Joe Capaldi è il classico mafiosetto di quartiere.
    Uno che si crede intoccabile, finché qualcuno non lo degna di attenzione.
    Joe Capaldi è feccia, è uno dei peggiori rifiuti della società umana. Il fallimento più becero e gracchiante del sogno americano.
    Ma non è per questo, che Shadow gli sta addosso.
    Capaldi era finito al fresco qualche settimana prima, per merito di qualche detective o qualche sbirro che aveva preferito restare anonimo.
    Come avesse fatto ad uscire così presto Shadow lo ignorava ma, per assurdo, ne era felice.
    Negli ultimi tempi Capaldi, che era sempre e solo stato un pesce piccolo, aveva preso contatti con la mafia irlandese. Aveva deciso che era arrivato il momento di crescere, di lavorare per qualcuno più organizzato del semplice boss di zona.
    Il fatto che fosse uscito, per Shadow era senza dubbio una benedizione.
    Capaldi è il classico mafiosetto di quartiere, appunto.
    Il classico uomo che può rivelare tutto su tutti, dopo un'adeguata dose di pugni sul plesso solare.
    Shadow guarda di sotto, scrutando il vicolo.
    Pende una piccola rincorsa e si dirige verso il vuoto.
    Salta, aiutato dai potenziamenti che la tuta offre alle sue gambe.
    Copre la distanza che lo separa da casa di Capaldi in pochi istanti.
    L'impatto con la finestra è rumoroso. Il lurido pavimento su cui è atterrato si ricopre presto di pezzi di vetro.
    Capaldi è lì davanti a lui, che sta guardando un film in televisione.
    La comparsa del Giustiziere Nero lo terrorizza e lo spinge a gridare, prima ancora che a pensare.
    Approfittando dell'effetto sorpresa, Shadow gli si butta addosso ed effettua una presa da judoka, afferrandogli il braccio sinistro e torcendoglielo dietro la schiena.
    Mentre la sua preda mugola, il Giustiziere gli assesta un calcio sulle ginocchia sbilanciandolo e facendolo cadere.
    Joe Capaldi è inoffensivo, quando Shadow rompe il silenzio che si era imposto.

    Capaldi, ci sono un paio di cose che voglio sapere.

    Il sintetizzatore funziona a meraviglia.
    Joel "Shadow" Donovan adesso è davvero spaventoso.
     
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4 replies since 4/10/2016, 22:51   104 views
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