Vantarsi per strada

VLADIMIR VOLKOV

« Violence makes Violence »

Scappare di casa era diventato fin troppo impegnativo per Vladimir. Per quanto potesse alzarsi presto la mattina e muoversi in silenzio, la moglie riusciva sempre ad intercettarlo nel corridoio che divideva il salone dall'ingresso e quindi dalla porta di uscita. Le domande erano sempre le stesse, le critiche aumentavano insieme ai dubbi che l'assalivano e le insinuazioni erano pesanti come lo zaino che quell'uomo gli stava facendo provare.

- Какого чёрта? -

Gli uscì un imprecazione in russo mentre lentamente si accasciava a terra per appoggiare lo zaino senza però staccarsi da esso. Perché gli stava dando spago non lo sapeva nemmeno lui. Era stata una giornata del cazzo e stava ancora cercando di smaltire la sbronza della notte prima. Le occhiaie stavano ben nascoste sotto gli occhiali da sole scuri ma era comunque sempre più pallido del solito. Vestito come se fosse in lutto, si trovava inginocchiato a terra con sulle spalle uno zaino che pesava quanto un ragazzino grasso. Aveva pensato che quell'uomo ci si era aggrappato spingendolo in basso ma dopo averlo guardato non poteva averlo fatto solo toccando lo zaino.

- Che sei tipo un uomo forzuto? -

Disse il biondo sfilando un braccio dallo zaino per girarsi a guardarlo. Lui era grosso e poteva sostenere un peso del genere senza poi tanti problemi ma uno sforzo del genere non se lo aspettava proprio. Poteva solo che essere un mutante. Lo aveva visto tenere lo zainetto come se fosse privo di peso. Per quanto potesse essere forte non sarebbe comunque riuscito a celare lo sforzo dei muscoli contratti. Era un mutante… o un buffone, uno di quelli che fanno trucchi di magie come quelli che aveva visto a Las Vegas. Non gli interessavano ma comunque era andato spesso a vederli. Almeno per stare un paio di ore lontano dai casinò

VLADIMIR VOLKOV

« Violence makes Violence »


Si alzò da terra con la sua solita agilità innata ed inforcò di nuovo gli occhiali da sole rayban sul naso così neri che sotto gli occhi rimangono completamente invisibili. Guardò dentro lo zaino aggrottando le sopracciglia per poi seguirlo standogli praticamente attaccato.
- Oh no no no, non così in fretta bello -
Fece con un mezzo sorriso divertito sulle labbra appoggiandogli la mano destra sulla spalla per cercare di fermarlo mentre l'altra Provava a sollevare lo zaino pesante quanto un cristiano sottopeso. Puntò gli occhi su quelli dello sconosciuto dall'incredibile e presunta forza e gli occhiali scivolarono di un paio di centimetri sul suo naso lasciandogli lo sguardo libero dalle lenti.

- A meno che quei panini non siano ripieni di piombo…. Fammi riprovare -

Cercava di spingerlo un po' oltre la folla. Non era la sua forza a spingerlo, in ogni caso anche lui dubitava di riuscirci, era la sua stazza a riuscire a opprimere le persone. Sperava sarebbe successo anche con lui. Vladimir si guardò intorno, attento agli sguardi che stava attirando su di se o forse a cercare una telecamera. Chissà forse era una candid camera che poteva incastrarlo come mutante e procurargli un biglietto di sola andata per il Saint Stan. Eh no, lui non ci voleva tornare in prigione