La Creazione di un Esercito

sala addestramento Resistenza

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  1. Robert Wallace
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    ROBERT WALLACE - THE WALL
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    « Non sbattere la testa contro al Muro. »

    La Resistenza stava aumentando in numero, grazie ad Intrigo e grazie anche a tante altre brave persone e compagni che riuscivano a reclutare fratelli mutanti in tutto il paese, tuttavia un grande numero di persone dotate di particolari poteri non le rende per definizione una buona arma, almeno fino a quando non si fidano gli uni degli altri, fino a quando non fanno gruppo e riescono a cooperare e far cooperare i poteri che controllano.

    Ecco, in quella giornata, il gigantesco Robert aveva quel compito, difatti si trovava nell'ampia sezione dedicata agli addestramenti della Resistenza, una stanza posta in profondità nella metropolitana, raggiungibile dopo aver percorso una buona decina di minuti camminando sulle rotaie abbandonante che partivano dal covo della Resistenza stessa.

    La stanza era grande ma spoglia, Robert stava in piedi al centro di essa, illuminata con luci artificiali al neon, dietro di lui si potevano distinguere diversi manichini impagliati come bersagli, non erano presenti armi in quella stanza, tuttavia era abbastanza in profondità per fare in modo da potersi allenare senza far scoprire la propria presenza agli agenti governativi.

    Robert indossava un paio di jeans, stivali neri logori, una maglietta a mezze maniche scura, con sopra di essa una camicia a scacchi rossa e nera, i suoi occhi scuri scrutavano l'imboccatura del tunnel, dal quale sarebbero dovuti uscire i nuovi membri della Resistenza, quelli reclutati da poco che non conosceva, ma soprattutto che non si conoscevano tra loro, ed era necessario instaurare un rapporto ben definito prima di farli scendere in campo, altrimenti un gruppo di leve senza addestramento sarebbero divenute solo carne da macello, indipendentemente dalla loro forza individuale.

    Nell'attesa, il gigante estrasse con le sue poderose mani, un sigaro dalla tasca della camicia, il quale fu portato alla bocca, dopodiché prese dalla tasca dei pantaloni il suo accendino e lo portò all'estremità del sigaro, un rituale che ripeteva dozzine di volte al giorno, ma che gli dava sensazioni uniche, difatti da lì a poco iniziò a espellere fumo grigio dalla bocca, inspirando profondamente ed allargando il largo giro vita.

     
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    Kevin Key - Icedragon


    KevinKey_zps4vqymoqf


    Bella giorn...Ah no, sono sotteterra e non so che tempo fa. Tuttavia non importava. Mi ero vestito con i pantaloni di tuta lunga e forse leggermente larghi. Scarpe da ginnastica. Una t-shirt senza maniche nera (come i pantaloni). Oggi avevo deciso di allenarmi sui miei poteri. Era un'ottima occasione. Dopo aver ricevuto le indicazioni, finalmente sapevo come arrivare al logo predisposto per allenarsi. Mentre andavo non potei non notare quel gigante di uomo. Un sigaro in bocca. Chissà che ci faceva lì. Mi chiedevo come funzionava inoltre. Decisi di raggiungere il gigante e chiedere a lui, la sua sicurezza sembrava da veterano
    Salve, posso un'informazione. Questa zona d'allenamento...Come funziona?


     
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  3. Giulia96
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    Ishtar

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    « La vita di ogni era scorre nelle mie vene. »




    Prima che il sole sorgesse nuovamente sulla città di New York per esortare i suoi abitanti a scivolare fuori dal sonno e ad affrontare il nuovo giorno, io e il giovane mutante nel quale mi ero imbattuta poche ore prima avevamo provveduto a cancellare ogni testimonianza del massacro di quella notte. Ammassati i corpi dissanguati in una vecchia palazzina abbandonata che sorgeva poco distante dal luogo della strage, avevamo appiccato il fuoco senza lasciare tracce del nostro passaggio.
    La perizia con la quale Blackwood si occupò di tale incombenza mi fece supporre che, qualunque fosse l'esercito cui apparteneva, questo non fosse ancora pronto per rivelarsi. Se stavano raccogliendo le forze necessarie a sferrare un attacco agli esseri umani, allora nascondersi agli occhi del mondo rappresentava senza dubbio la scelta più saggia.
    Quando, senza pronunciare una parola, il ragazzo si incamminò verso una meta a me ignota, lo seguii docilmente e in silenzio, curiosa di scoprire quanti fratelli e sorelle vivessero all'ombra, in attesa di rivendicare il posto che spettava loro di diritto in quella città.
    Man mano che la distanza tra noi e il covo in cui si raccoglievano gli altri mutanti si riduceva, riuscivo a sentire i loro poteri: ne percepivo l'energia in modo vago, simile ad un'elettrizzante vibrazione nell'aria che mi chiamava e mi irretiva.

    Le gallerie della metropolitana nelle quali fui introdotta dal mutante brulicavano di nostri simili. Sebbene si trattasse di una sistemazione più dignitosa del sistema fognario di New York, nel quale mi ero nascosta per settimane, non potei fare a meno di storcere la bocca in una smorfia di disappunto mentre constatavo che noi, veri dei, eravamo costretti ad occultare la nostra presenza come bestie.

    Lanciai uno sguardo distratto ai vecchi vagoni sulla mia destra, decisa ad esplorare l'ambiente attentamente e con circospezione. Sebbene fossi tra i miei fratelli, sapevo che fidarsi abbassando ogni difesa poteva costituire una grave debolezza.
    Mi muovevo pertanto con lentezza ed estrema cautela, estendendo il mio potere a tutto il mio corpo, mentre studiavo i volti di coloro che mi circondavano. Erano molti. Erano giovani.
    Probabilmente pochi di loro avevano assistito ad una guerra.

    Mi avventurai in profondità nella metropolitana, scalza e all'erta, sino a giungere ad una stanza spoglia, occupata soltanto da un uomo imponente e da un ragazzino: nulla che non sarei stata capace di gestire. Non rappresentavano un pericolo.
    Avvicinandomi a passi misurati, con l'andatura sinuosa che mi era abituale, mi rivolsi al più vecchio con il mio accento aspro, piegando appena la testa a sinistra, incuriosita:
    "Chi vi comanda? Parla, mutante. Quanto grande è l'esercito che state raccogliendo?"


    Beyoncé Knowles is Ishtar - Xmen Accademy sheet ©
     
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  4. LordofCastamere
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    Si alzò con la schiena più dolorante del solito. I letti dei motel erano sempre piuttosto scadenti, ma i sedili della metropolitana erano ben peggio. Era stato portato lì da Intrigo giusto la sera prima, e doveva ancora fare la conoscenza di... Be', tutti. Accese il telefono, che aveva tenuto spento per tutta la notte per risparmiare batteria. Non sarebbe stato facile trovare modo di ricaricarlo, lì sotto. Era mattina molto presto, aveva quindi tempo per recarsi al luogo che gli era stato indicato per l'addestramento. Si avvicinò ai sedili sotto cui aveva nascosto la valigia, e ne spostò le sedute. Prese quindi dal suo bagaglio un paio di guanti e qualche banconota, per poi riporlo.

    Uscì dalla base della Resistenza, recandosi ad un vicino Starbucks. Quasi ogni altro negozio era chiuso, e c'era pochissima gente in giro. Ordinò un caffè e allungò alla ragazza straniera dietro al bancone qualche dollaro, prendendosi poi il resto. Ebbe modo di godersi la sua bevanda durante il viaggio di ritorno. Poco prima di rientrare, gettò via il bicchiere. Rientrato, si recò, attraverso il tunnel che gli era stato indicato, nella sala d'addestramento. Pochi passi prima di arrivare, udì una voce femminile parlare.

    "Chi vi comanda? Parla, mutante. Quanto grande è l'esercito che state raccogliendo?"

    Sollevando un sopracciglio, consumò l'infima distanza che rimaneva.

    "Non crede di essere scortese? È buona educazione presentarsi e salutare, sa? Sono Aldrich. Abbassi i toni."

     
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  5. Robert Wallace
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    ROBERT WALLACE - THE WALL
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    « Non sbattere la testa contro al Muro. »

    A poco a poco nella grande stanza da addestramento iniziarono ad arrivare i nuovi membri della Resistenza, Robert li stette a guardare ad uno ad uno, scrutandoli da capo a piedi, due uomini ed una donna, il primo ad arrivare era un giovane ragazzo, ed il gigante continuò a fumare senza alcun problema rimanendo in silenzio e lasciando che i suoi fratelli mutanti si avvicinassero a lui.

    Solo al parlare della donna Robert voltò il suo sguardo direttamente su di lei, le sue parole avevano un'aria di superiorità, ma lui non vi badò, non era certo famoso per il suo carattere attaccabrighe, anzi tutto il contrario, ma gli animi sembravano già iniziare a riscaldarsi, così alzò la sua mano destra verso l'ultimo arrivato che si era presentato come Aldrich, in modo tale da cercare di farlo stare calmo.

    Poi riportato lo sguardo sulla donna sbuffò un poco di fumo per poi aprire bocca Siamo ancora pochi Miss, ma aumentiamo di giorno in giorno disse con la sua voce profonda e roca per poi proseguire l'unica persona che comanda la Resistenza è Intrigo, una ragazza che non auguro a nessuno di avere come nemica. Ma per il resto siamo tutti fratelli e sorelle mutanti, alcuni sono qui da più tempo e spetta a noi fare in modo che la Resistenza diventi un vero esercito commentò in tutta tranquillità per poi fare segno a tutti di avvicinarsi pure.

    Stette qualche secondo in silenzio per poi riprendere la sua arringa compagni io sono una persona di poche parole, pertanto mi presento, sono Robert Wallace, ma potete chiamarmi Wall, sono con la Resistenza da due anni circa, da quando è iniziato questo clima di terrore, prima per molti anni sono stato alla scuola del Professor Xavier, ma adesso sono qui per combattere come tutti voi

    Il gigante rimase sempre fermo immobile, la mano destra fu rimessa nella tasca dei pantaloni, mentre la sinistra teneva il sigaro in mano portandolo alla bocca di quando in quando come suo solito Il motivo principale per cui siamo qui adesso, è quello di formare ognuno di noi per combattere, dato che per quanto possiate credere o siate potenti, c'è sempre qualcuno più forte di noi la fuori, proprio per questo dovete e dobbiamo imparare ad agire sempre di concerto l'uno con l'altro disse con un tono più alto, più carico di emozione, d'altronde era la più pura delle verità, un singolo mutante da solo non andava molto lontano se gli davano la caccia, e solo un gruppo coeso poteva dare risultati in battaglia.

    Ognuno di voi è entrato nella Resistenza per due motivi, uno personale che non vi chiederò mai, perché riguarda voi e solo voi vi dovete sentire liberi di raccontarlo disse alzando il pollice della mano sinistra, in modo da accompagnare le sue parole e poi alzando l'indice della stessa mano continuò il secondo è perché tenete alla lotta della nostra razza, una lotta per la nostra sopravvivenza, e possiamo sopravvivere solo come fratelli uniti in questa lotta

    Nel dire quelle parole il suo sguardo si soffermò di più sull'uomo più giovane come per rassicurarlo, anche se il suo volto era la solita maschera di pietra, quasi senza espressione, sempre calmo e concentrato per poi concludere Quindi prima di proseguire, vorrei che tutti voi vi presentaste con il vostro nome ed anche con il vostro nome da battaglia se ne avete già uno, ed inoltre vorrei che comunicaste il vostro potere, in modo tale da capire su quale aspetto dobbiamo focalizzarci oggi altra pausa durante la quale si passò la sua mano destra tra la folta barba facendo un breve sospiro il mio ad esempio mi permette di creare onde d'urto e scatenare terremoti se voglio, voi che mi dite fratelli? domandò passando il suo sguardo da una persona all'altra aspettando le loro risposte. Non era certo un incitatore di folle come Intrigo o altri, ma sperava di aver coinvolto la sua platea a sufficienza per il momento.

     
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    Kevin Key - Icedragon


    KevinKey_zps4vqymoqf


    Per essere un tipo di poche parole, "Wall" fece un lungo discorso. Oltre a me si era radunata altra gente, fra cui una che diciamo non stava attirando le simpatie di nessuno, ma del resto nessuno è perfetto si dice. Ognuno ha i suoi vizi, i suoi erano leggermente meno educati. Non sembrava fosse stata reclutata da Intrigo, non almeno dalle sue parole. Tornai a concentrarmi su Robert che disse di essere un ex membro della scuola. Se mi ero ormai abituato a incontrare mutanti, questo era il primo diplomato alla scuola e che forse aveva una chance di diventare un Xmen. I famosi Xmen. Improvvisamente la pelle d'oca. Mentre parlava delle ragioni il suo sguardo finì su di me, forse perchè ero il più giovane. Chissà se era davvero rassicurazione quella che voleva trasmettere. Chiese di presentarci a quel punto. A quel punto ci provai, tanto valeva farlo.
    Io sono Kevin Key... "Icedragon"... E sono un crio...Criocinetico credo si dica
    commentai a quel punto. Poi attesi pr sentire gli altri


     
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5 replies since 7/7/2016, 11:21   80 views
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