Fulminati o fulminanti?

Ecco che comincia una nuova giornata alla Xavier's Academy. Fra lezioni, vita sociali, scazzi e nuove conoscenze, c'è sempre qualcosa di nuovo da aspettarsi dietro l'angolo. Bastian è nuovo all'interno di questo ambito, eppure già ha imparato a farsi conoscere per diverse piccole sfumature che, di tanto in tanto, si mettono in mostra davanti alla scuola intera. Come ad esempio le sue abitudini salutari, la risata di pancia che ogni tanto esce fuori nei corridoi e si espande, la musica jazz o blues ad alto volume che ogni tanto costringe i vicini di stanza a richiamarlo, oppure gli strafaccioni come quando si lascia sfuggire qualche parola di troppo, ad alta voce, nel mezzo della biblioteca.
Oggi ce lo ritroviamo nelle sue vesti più salutari. Contro il caldo si alza presto la mattina per andare a correre nei giardini della Xavier's Academy, così da mantenersi in forma che pare tenerci alla sua linea. Si è fatto il solito giro, abbastanza abitudinario in questo, immerso nelle bellezze del posto ma con le cuffie nelle orecchie. Infatti, adesso, lo si può trovare anche un po' sudato difatti, con qualche rigolo che gli cola giù dai lati delle tempie, o dalla punta del naso. Si appresta ad asciugarsi con un panno arancione che si porta dietro ogni giorno, poggiato di norma sul petto, facendo il giro attorno al collo. Veste una semplice canottiera nera, larga, con sopra il logo dei Rolling Stones, ovvero un paio di labbra aperte dalle quali fuoriesce la lingua. Le gambe sono fasciate da un pantalone corto che si ferma a metà coscia, con la fascia elastica intorno alla vita, di colore grigio chiaro. Ai piedi porta delle scarpe da ginnastica pensate proprio per la corsa, con la suola modellata così da supportare il piede che affonda e da lo slancio quando si rialza. Sono di colori accesi ed appariscenti, come la maggior parte delle scarpe di questo tipo che si trovano in commercio, con un mix fra l'arancione ed il verde. Il pugno in un occhio se si sta a vedere il completo di tutto il suo vestiario. No che sia elegantissimo a conti fatti.
Per adesso si trova seduto nei pressi di un laghetto, direttamente col posteriore sull'erba, fissando apparentemente le acque senza alcuna intensione particolare. Almeno stando alla vista esterna. Le labbra vengono inumidite dalla lingua in un gesto del tutto inconscio e privo di malizia, mentre le gambe sono piegate e le mani, con le braccia tese, si poggiano sulle caviglie. Ha un po' di fiatone, siccome appunto la corsa è finita da poco, e pare essere immerso nel silenzio più totale.

La mano destra si porta fino al panno che si porta dietro, tirandolo così che scivoli via da dietro al collo. Lo prende con entrambe le mani e poi lo porta alla faccia così da strusciarselo contro. Nel frattempo, a causa del gesto, ecco che le cuffie cadono via dalle orecchie così da riportarlo a contatto con il resto del mondo circostante. Sposta lo sguardo, a questo punto, così da ricercare le cuffie per l'appunto, ma gli occhi si soffermano prima. La sua attenzione viene totalmente rapita, al momento, dalla nuova arrivata - più o meno come lo è lui - che si sta godendo anche lei il momento mattutino di relax presso il laghetto. E niente, quello che fa invece è spegnere il lettore mp3 multimediale, mettendo via il tutto, ed alzandosi dalla propria postazione. Prende a muoversi in direzione di Sasha a questo punto, puntando verso di lei senza alcun problema. La osserva, le sorride, e non si fa alcun cruccio. Per qualcuno potrebbe essere invadenza, per altri potrebbe essere scioltezza. Infondo, a prescindere dal carattere, ciò che veramente arriva, dalla copertina, è sempre un che di soggettivo.
❝Ciao!❞ alza la mano destra così da salutare in direzione della ragazza, fermandosi ad un paio di metri da lei. E' sorridente, con quelle espressioni solari che non riguardano solo la curvatura delle labbra, ma bensì è una vera e propria maschera facciale ❝Bello qui, eh?❞ domanda retorica, vabbeh, e finirebbe perfino col mettersi di nuovo seduto vicino a Sasha, senza neppure chiederle se le desse fastidio o meno. Lo fa e basta, poi se fa danni allora vedrebbe sul come doversi comportare ❝Ho visto quello che stavi facendo...❞ insomma, saranno anche una scuola puntata solamente sul gene mutante, ma insomma, ogni potere ha le sue manifestazioni del tutto singolari. Lui non riuscirebbe a creare delle scariche elettriche in questo modo ❝Io mi chiamo Bastian.❞ ed a questo punto, sempre sorridendo, allungherebbe la mano destra in direzione della stessa ragazza.