In cerca della Resistenza

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  1. LordofCastamere
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    Dopo mesi di ricerche, Aldrich aveva finalmente localizzato la zona in cui il quartier generale della Resistenza si trovava. Aveva finalmente modo di porre fine al periodo di continuo viaggio che si era imposto da quando aveva scoperto i suoi poteri. Ripose le sue cose nello zaino, selezionò con precisione le banconote per il pagamento del tempo passato in motel, uscì dalla stanza e lasciò i soldi alla paffuta signora di mezza età che sedeva dietro il bancone alla reception. Sulla sua strada verso la zona della città che, secondo i suoi calcoli basati su informazioni intercettate e numero di attività di mutanti nella zona, doveva ospitare il quartier generale della Resistenza, decise di prendere una piccola deviazione, così da passare per un viale alberato che da tempo aveva tenuto d'occhio. L'erba, al suo passaggio, perdeva il suo colore brillante. Il ragazzo decise anche di concedersi il lusso di assimilare l'energia di un albero, cosa che non faceva da tempo per cautela. Voleva arrivare al pieno delle sue forze nel luogo in cui era diretto. Arrivò dunque al centro della zona che, sulla mappa digitale del telefono, aveva segnato come da esaminare. Per ore passò in rassegna varie porte, non riuscendo tuttavia a trovare quel che cercava. Stanco, esclamò a voce più forte di quanto intendesse fare: "Oh, al diavolo questa dannata Resistenza! Farò da me!", pentendosi subito del suo incauto gesto.
     
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  2. INTRIGO
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    Alaska Jones - INTRIGO
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    « I'm not in danger. I am the danger »



    Ogni tanto avevo anche io bisogno di prendere una boccata d'aria.
    Quel giorno decisi di farmi una passeggiata nei dintorni, senza però allontanarmi troppo dal nostro Quartier Generale. Dovevo schiarirmi le idee in solitaria e alla metro era quasi impossibile riuscire a pensare in quei giorni. Alcuni dei miei ragazzi stavano cercando di aggiustare le porte di un vagone che che un giovane mutante aveva distrutto solo dopo uno starnuto, quindi per tutta la mattinata mi ero sorbita le varie e necessarie martellate. Sembrava un'officina o peggio, una forgia.

    Presi a camminare per il viale alberato immersa nei miei pensieri, soffocata dalle mie domande e distrutta dalle possibili risposte. Più mi allontanavo dal QG e più la vegetazione si faceva folta. La piccola stradina veniva inghiottita dalla vastità di quei alberi ce la costeggiavano. Tutto appariva tranquillo, incontaminato, avrei voluto avere questa vista dai finestrini del mio vagone.

    Eppure.. in quella calma, non ero sola. Avanti a me in lontananza vidi un ragazzo che sembrava non sapere dove andare a sbattere la testa. Un viaggiatore così vicino alla Resistenza? Infilai le mani nelle tasche dei jeans e affrettai il passo nel tentativo di raggiungerlo. Non lo temevo, avrei potuto in qualsiasi momento entrargli nella testa e giocare con la sua immaginazione, persino nascondermi. Infatti lo feci.
    Stavo nascosta dietro una delle mie illusioni, camminando come invisibile a circa tre metri di distanza dall'esploratore fino a che non lo sentii parlare.
    Solo in quel momento fui fiera della mia curiosità che mi aveva spinto a seguirlo invece di farmi i fatti miei e pensare ai miei problemi.
    Tolsi ogni illusione che mi celava alla sua vista ed al suo olfatto e fissando il ragazzo che mi dava le spalle risposi alle sue imprecazioni
    - Urlalo no? - Inclinai la testa da un lato soppesando la sua figura con attenzione - Credo che tu stia andando dalla parte sbagliata - Buttai un'occhio sul dispositivo che aveva tra le mani. Se lui era riuscito ad arrivare così vicino a noi allora forse eravamo in pericolo? potevamo essere scoperti dagli umani..
    Speravo davvero che fosse stato invitato da uno nei miei

     
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  3. LordofCastamere
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    Aldrich sussultò, colto alla sprovvista dalla voce femminile alle sue spalle. Non aveva notato nessuno. Si voltò di scatto, vedendo solo una donna di bell'aspetto sulla trentina. Poteva aver parlato solo lei. L'analizzò rapidamente con lo sguardo. Piuttosto alta per gli standard della donna statunitense media, dal corpo incredibilmente asciutto. Col potere che aveva accumulato sarebbe probabilmente stato in grado, se necessario, di fronteggiarla, ma perché inimicarsi ulteriormente una persona con potenziali informazioni utili? Certo, se fosse stata un'umana avrebbe dovuto eliminare la minaccia, e in fretta... Ripose il telefono nella tasca interna della giacca, come da sua abitudine, e, mentre lentamente cominciava a consumare gli anni accumulati poco prima, ribatté a sua volta. "Sono stato avventato." disse "Non è da me, ma un fallimento dopo tutto il lavoro che ho fatto sarebbe stato quantomeno snervante. Con chi ho il piacere di parlare?"
    La figura della ragazza non gli sarebbe passata inosservata, per mesi era stato costretto ad essere sempre all'erta. Come aveva fatto dunque ad arrivargli alle spalle in quel modo?
     
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  4. INTRIGO
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    Alaska Jones - INTRIGO
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    Non sembrava preoccupato. Nemmeno io anche se un po' di dubbi li avevo sempre. Avevo pensato di portarlo nel nostro QG anche se fosse stato Umano. Avrei voluto interrogarlo in un posto isolato e in caso usarlo per la nostra lotta contro le guardie infami che ci stavano cercando. Non potevo però mettere a rischio la vita di tutti i miei compagni ed essere localizzati chissà da dove.
    "Spero davvero che tu non sia un umano" Pensai immaginando ogni possibile scenario per la sua morte.

    In ogni caso, feci un sorriso, uno dei miei migliori e allungai la mano destra coperta da un guanto verso di lui per presentarmi - Cassandra - Dissi il primo nome che mi veniva in mente, se fosse stato un umano avrei cercato di scoprirlo con le buone - Avventato è dir poco - Feci una risata anche se in effetti la cosa non mi divertiva affatto - Devi esserti impegnato davvero tanto per reagire così. La Resistenza mh? - Dissi mordendomi il labbro inferiore mentre mettevo le mani nelle tasche dei pantaloni girandomi un po' di lato per guardare gli alberi vicini - ci sei vicino.. devi essere fiero di te - E io incazzata nera. Nella mia mente mi immaginavo con il fumo che mi usciva dal naso, ma non mi sembrava il momento di farlo.

    La Resistenza si trovava dalla parte opposta a dove lui stava mirando ma non era poi così lontana. Dovevo prendere una decisione e anche in fretta. Indicargli la via giusta, allontanarlo o farlo sparire. Mi guardai intorno velocemente. Sembrava non esserci nessuno, non volevo trovarmi in un'imboscata.


     
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  5. LordofCastamere
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    Notando che la ragazza indossava un guanto e che quindi non le avrebbe fatto del male, strinse con sicurezza la mano della giovane che aveva di fronte, mentre i primi capelli sulla sua testa perdevano colore, segno del tempo vitale speso per acuire riflessi e forza fisica. Se fosse stato necessario, avrebbe potuto drenare l'energia vitale di un secondo albero, anche se avrebbe preferito non farlo. Un albero rigoglioso che diventa secco e avvizzito nel giro di poche ore viene notato più di quanto si pensi. "E così conosci la corretta locazione del quartier generale della Resistenza Mutante... O almeno credi di saperla. La mia ricerca è probabilmente conclusa. Certo, lei potrebbe sempre essere un'agente governativa... Proviamo a vedere come si sviluppa la situazione."
    Si guardò nuovamente intorno, cercando con lo sguardo altre presenze. Almeno in apparenza, nessuno li stava tenendo d'occhio.
    "E così conosci il luogo di ritrovo della Resistenza. Come, se posso chiedere?" notando poi di non essersi presentato a sua volta, aggiunse: "Aldrich. Perdona la scortesia. Suppongo che in una situazione del genere possa capitare di scordarsi delle formalità"
    Sollevò un angolo della bocca, per dissimulare l'innegabile agitazione che l'aveva preso nella sua morsa. Era così vicino, eppure sarebbe bastato così poco per distruggere il lavoro di mesi...

    Edited by LordofCastamere - 3/7/2016, 12:36
     
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  6. INTRIGO
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    Quando tornai con lo sguardo su di lui notai delle ciocche di capelli che non mi sembrava di aver visto prima. Non dissi nulla al riguardo continuando quella farsa.

    Mi stringi nelle spalle come prima risposta alla sua domanda. Dire di essere un umano poteva mettermi in pericolo se fosse stato un mutante. Dire di fare parte della Resistenza poteva mettere in pericolo tutta la nostra organizzazione se fosse stato un umano a caccia. Che fare? Dovevo sbrigarmela da sola.
    Optai per quella che mi sembrava l'unica risposta possibile - Perché sono una di loro - Dissi con tranquillità ed un sorriso sulle labbra così sereno che anche io mi stupii di essere in grado di farlo. - E tu perché la cerchi? - Domandai puntando i miei occhi curiosi su di lui.
    Cominciai ad immaginare i suoi poteri. Cosa poteva essere se fosse stato un Mutante? Speravo fosse utile per la nostra causa.

    Comunque era stato molto bravo ad arrivare fino a qui. La Resistenza era uno dei luogo più segreti che potevano esistere in questo mondo, ma non era inviolabile. Sapevamo che non potevamo rimanere in quella sporca metro per sempre, dovevamo essere dei nomadi per non essere presi. Purtroppo avere un luogo sicuro in cui tornare ogni sera dopo il lavoro ci manteneva uniti. Per non parlare di quelli che come me non avevano altra vita al di fuori della Resistenza.

    Cominciai a muovermi per riprendere a camminare, facendogli un cenno del capo per farmi affiancare e quindi seguire. Non che lo volessi davvero, ma puntavo dritta al nostro quartier generale. Lentamente mentre parlavamo

     
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  7. LordofCastamere
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    Tirò un sospiro di sollievo. Se lei non aveva mentito, finalmente aveva raggiunto il suo obiettivo. "Be', la cosa mi rallegra. Vi ho cercati per molto tempo. Ora, spero tu non mi abbia mentito, perché sarei costretto ad ucciderti. Supponendo che tu non l'abbia fatto, credo vorrai vedere quel che so fare." Si spostò quindi dal percorso delineato dai sampietrini e si mise al centro di uno spiazzo d'erba. Dopo un suo profondo respiro, l'erba cominciò a rinsecchirsi, passando rapidamente dal verde brillante al giallo. Per evitare di lasciare troppe tracce, non assimilò molta dell'energia vitale di quel prato, giusto la quantità necessaria per riportare il suo corpo a condizioni normali -aveva, nei mesi di ricerca, studiato il suo potere, per capire quanto aspettativa di vita poteva sacrificare prima di subirne conseguenze ingenti, e sapeva quindi che i primi segni di un innaturale invecchiamento avevano iniziato a solcargli il corpo-, tornando poi accanto a Cassandra. "In caso tu fossi un agente governativo, sappi che, se proverai ad attaccarmi, farai la stessa fine. Tornando alla tua domanda, il motivo è piuttosto semplice: la sto cercando perché voglio unirmi a voi." Da mesi non parlava così onestamente a una persona. Il rischio che stava correndo era enorme, ma la potenziale ricompensa ancora più grande.
     
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  8. INTRIGO
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    - Tu mi mostri il tuo ed io il mio - Dissi con un sorriso. Mi sentivo molto più serena, non era umano e invece di andare a cercare le comode stanze della lussuosa villa di Xavier si era fatto il culo per riuscire ad arrivare qui. La Resistenza stava diventando famosa, che noi lo volessimo oppure no. Stavamo facendo un buon lavoro per proteggere la nostra gente ma, quando mi tornarono in mente tutti gli uomini che avevamo perso per combattere per i nostri diritti, il pessimismo tornò a farmi compagnia. Dovevamo impegnarci di più.

    Scacciai via i pensieri e seguii con lo sguardo Aldrich. Il mio sorriso si estese scoprendo anche i denti - Meraviglioso - Dissi osservando la zolla d'erba che aveva perso quel sano colorito verde. Alzai lo sguardo su di lui notando che aveva leggermente cambiato aspetto. Potevo aver ignorato quella ciocca di capelli spenti che ora non c'era più ma a me bastano poche occhiate per ricordare perfettamente il viso di un uomo.
    Non appena ebbe finito di parlare iniziai io staccando le mani dalle tasche dei pantaloni aprendole in direzione del prato - E la Resistenza sarà felice di averti come alleato - un'altro sorriso sfiorò le mie labbra - Ora tocca a me - I miei occhi lentamente cominciarono a cambiare. La pupilla si stava sfaldando e andava espandersi per tutta l'iride fino a coprire anche la sclera solitamente bianca. Il viso stava assumendo un'espressione dura e concentrata ed il mio braccio stava in tensione indicando il prato, proprio il punto dove lui aveva risucchiato l'energia. Non avevo bisogno di muovere mani o guardare in un punto particolare per usare il mio potere ma amavo la teatralità che potevo ricamare intorno a me. Il prato, tutto quello che loro potevano vedere da quel punto, in breve tempo cambiò colore in un giallo spento ed i fili d'erba sembravano seccarsi e raggomitolarsi su se stessi. - Mi chiamano Intrigo - Dissi senza muovere le labbra. La voce era entrata direttamente nella sua testa come se fosse un pensiero che si stava insinuando nella sua mente.


     
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  9. LordofCastamere
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    "Ho impiegato mesi a trovarvi. E ho viaggiato da un capo all'altro degli Stati Uniti. Finalmente vi ho trovati. disse Aldrich, molto più rilassato di prima. "E così sei una telepate... Piacere di conoscerti, Intrigo. Devo supporre quindi che Cassandra sia un nome falso?
    Dopo qualche minuto di camminata, il ragazzo si fermò. L'euforia in lui era forte, ma la moderazione era sempre stata al centro del suo modo di affrontare la vita. Prima di prendersi un impegno del genere, sarebbe stato bene aver tutto chiaro. "Prima di arrivare al vostro centro operativo... C'è qualcosa che dovrei sapere? Mi sembra corretto dirci tutto ciò che dobbiamo sapere prima dell'arrivo, per ragioni di sicurezza vostre e mie." Mentre attendeva risposta, si calò una mano in tasca e ne estrasse un pacchetto di sigarette e un accendino. Se la portò alla bocca e l'accese, offrendone una anche a Intrigo. La filosofia stoica che seguiva avrebbe condannato un vizio, ma la disciplina autoimposta gli impediva di cadere facilmente in certe debolezze. E poi, che male poteva fare? Potendo risucchiare l'energia vitale degli esseri attorno a sé gli era praticamente impossibile morire per cause naturali.
     
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  10. INTRIGO
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    Alaska Jones - INTRIGO
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    Riprendemmo a camminare lentamente. Per quanto mi piacesse portare gente nuova alla Resistenza, volevo ancora godermi la tranquillità dell'isolato parco. Mi stavo stancando di tutto dell'arido ferro della metro.
    Disse qualcosa sul mio potere ed io spostai lo sguardo su di lui. Il prato aveva ripreso il colore verde, tranne il punto in cui lui mi aveva mostrato la sua abilità, e i miei occhi tornarono grigi e "normali" - Telepate? Non esattamente.. Ma cercherò di entrare nella tua testa il meno possibile.. a meno che non me lo chieda tu stesso - E capitava. Non avevo il potere di entrare nella mente della gente, potevo però creare delle illusioni che alla vista, al tatto e all'olfatto sembrassero reali. Alcuni dei miei uomini volevano che ricreassi per loro le loro mogli scomparse. Questa cosa poteva diventare pericolosa oltre che un'ossessione. Potevo però io, che rievocavo spesso la figura di mio padre, privare gli altri di questo dono? Avrei dovuto

    - Esatto.. Cassandra non è il mio nome anche se devo ammettere che a sentirlo mi piace parecchio - Annuii per poi fermarmi di fronte a lui. Lo scrutai ed ero felice che avesse iniziato quella conversazione. - Sì.. non devi rivelare il luogo della Resistenza a nessuno. Se trovi dei Mutanti che vogliono far parte del nostro gruppo devi assolutamente essere certo di poterti fidare. Sì, noi siamo in grado di difenderci da qualche infiltrato ma vorrei poter evitare di fare le valigie per trovare un'altro luogo sicuro - Sorrisi accettando la sigaretta offerta. - Per il resto..non credo avrai problemi ad integrarti con gli altri, sono gentili.. quasi tutti. Potrai vivere con noi oppure trovarti un lavoro e una casa. - Forse avrei dovuto dirgli che sono il capo della Resistenza ma non volevo ne metterlo in soggezione ne privargli la spontaneità nel dirmi tutto quello che pensava. Ripresi a camminare - Per il momento credo di essere io responsabile per te e le tue azioni. Spero davvero che mi deluderai.. Tu vuoi chiedermi qualcosa? -

     
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  11. LordofCastamere
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    Ripose le sigarette nella tasca, riflettendo su ciò che gli era stato riferito. Non erano richieste estreme, anzi, erano decisamente ragionevoli. Tuttavia aveva una domanda, e la risposta per lui era molto importante. "Prima di unirmi a voi, vorrei essere sicuro di essere in linea col vostro modo di agire e di pensare. Non vorrei trovarmi in una situazione poco piacevole. La situazione dei mutanti, al momento, è ben lungi dall'essere positiva. La società umana ci bracca, ci ghettizza, e ciò non può essere negato. Detto ciò, la domanda è questa: quando la Resistenza sarà riuscita ad ottenere ciò che vuole, tratterà gli umani come loro stanno trattando noi?
    Gli occhi di ghiaccio di Aldrich erano piantati in quelli di Intrigo, in attesa di una risposta.
     
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  12. INTRIGO
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    Alaska Jones - INTRIGO
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    Ecco.. Ecco era arrivata la domanda che temevo. Mentire, lo facevo spesso, anche sul mio aspetto. Ingannare era parte di me. Illudere era la mia natura. Avrei voluto dire che gli umani si meriterebbero questo e anche peggio. Che li avrei messi in fila contro un muro e fucilati con le loro stesse armi. Ma non ci voleva un genio per capire che quella era una risposta sbagliata. Non fare dell'erba un fascio mi ripetevo nella testa. Non perché cercassi di convincermi delle mie parole, ma perché era il pensiero che la maggior parte dei mutanti aveva. - No - Risposi brevemente per poi fermarmi sostenendo il suo sguardo - Quando avremo finito con loro non ci sarà bisogno di rinchiuderli come stanno facendo con noi. Non li costringeremo a nascondersi come siamo costretti a fare noi - Lo pensavo. In parte. Sapevo che quando la guerra con gli umani fosse finita, avremmo dovuto cominciare a combattere tra di noi per avere il controllo. Era irreale immaginare un mondo senza umani. Avevamo provato anche in passato a convivere con le buone per essere rispettati, era arrivato il momento di provare a convivere insinuando in loro il timore - Comunque.. non vogliamo che tu abbia gli stessi ideali nostri, una volta finito tutto questo potrai anche tu dire la tua e decidere per il destino dell'umanità. Hai tre possibilità: Rimanere impassibile a ciò che gli umani stanno facendo e finire dentro ad uno dei centri come il Saint Stan; Rifugiarti alla Scuola di Xavier e GIOCARE a fare il super eroe; Prendere in mano la situazione e combattere insieme alla Resistenza - Cosa avrebbe scelto?

     
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  13. LordofCastamere
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    "Il solo fatto che stiamo portando avanti questa conversazione costituisce una risposta. Non ho cercato rifugio nella scuola di Xavier, e ho passato mesi nell'ombra per non farmi notare. Non ho intenzione di finire a quell'inferno del Saint Stan. Sono con voi." disse con voce sicura. Intrigo aveva detto che la Resistenza non era lontana, quindi non poteva mancare molto. Camminarono ancora per qualche minuto, quando, ancora una volta, Aldrich prese parola. "La domanda è piuttosto indiscreta. Se non vuoi rispondere, lo capisco. Ma... Cosa ti ha spinto ad unirti alla Resistenza?" chiese curioso. La ragazza al cui fianco camminava aveva senza dubbio fascino, e non riusciva a frenare l'interesse.
     
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  14. INTRIGO
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    Alaska Jones - INTRIGO
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    Mi piaceva il ragazzo. Mentalmente mi stava stimolando ed era anche abbastanza umile oltre che educato.
    Avrei potuto rispondere in tanti modi. Quanto potesse essere attraente il lato oscuro, quanto forte era la mia ammirazione per Magneto e quanto fosse difficile integrarsi alla scuola. Ma io non ero quella ragazza che è scappata dalla scuola di Xavier per unirsi ai seguaci di Magneto, io ero quella che era rimasta e aveva creato insieme ad altri mutanti il gruppo che ora è conosciuto come la Resistenza.

    Non era egoismo, non era vendetta. Era un ideale
    - Per l'Utopia - Dissi infine guardando dritto avanti a me. Non eravamo lontani da casa. Un grande cartello annunciava la presenza di una metro che non faceva più parte della rete ed era stata abbandonata. - Perché per questa lotta vale la pena morire - Sarebbe stato più facile dire che avevo un fratello o un amante rinchiuso, non avrei sollevato alcuna domanda e sarei passata inosservata. Ma io ero il Leader e se non ci credevo io a quello per cui lottavo allora non aveva senso combattere. - E' facile unirsi alla Resistenza.. il difficile è rimanere nonostante tutto -

     
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  15. LordofCastamere
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    Aldrich era ammirato. La convinzione e la fermezza con cui Intrigo aveva parlato erano disarmanti, ben fuori dal comune.
    "Se gli altri hanno un quarto della tua convinzione, non c'è la minima possibilità di essere sconfitti. Combattere al tuo fianco sarà un piacere." Restò in silenzio per qualche istante, riflettendo. "Se non ci sono tradizioni che devo rispettare, sono pronto ad agire. A chi dovrò chiedere cosa fare quando saremo arrivati?"
    L'euforia l'aveva ripreso, e non vedeva l'ora di mettersi all'opera.
     
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15 replies since 1/7/2016, 20:13   152 views
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