Bon Appétit

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  1. Lato-Tibby
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    barzellette.

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    Quando la mano della mutante più grande si poggiò sulle mie ginocchia magre non potei evitare di sussultare appena. I contatti tra prigionieri erano proibiti all'interno del Saint Stan, come credo sia da regola in ogni penitenziario di massima sicurezza, ma la verità ancor più cruda era che, anche se ci fossero stati consentiti, molti di noi avrebbero comunque continuato ad evitarli dagli altri e a negarli loro stessi per primi.
    La prigionia di toglieva vita, desiderio di comunicare, ti toglieva gioia. Da molto tempo non conoscevo il significato di una carezza tra i miei capelli, o di un abbraccio. Quasi non ricordavo che sensazione derivasse dal contatto umano, era come se avessi dimenticato di essere imparando invece a non-essere.
    Mi guardai circospetta attorno, allarmata ed impaurita al pensiero che le guardie potessero accorgersi della mano di Deidre, ma nessuno sembrò darci peso, anzi... Sembrava che la mutante dai grandi occhi verdi riuscisse, in un certo modo, a imporre alle guardie di ignorarla, a ricattarle...
    L'Informazione è Potere, ripetei mentalmente e d'un tratto compresi che forse era proprio la capacità persuasiva di Deidre Fitzgerald ad esserle costata l'isolamento.
    "Non permettergli di spezzarti", ero ancora in tempo per questo?

    Io ci proverò, ma... Non è così semplice... Nulla è semplice.

    Le risposi, abbozzando ad un sorriso malinconico. La sicurezza della Fitzgerald mi rincuorava, quel suo affermare che non avrei passato il resto dei miei giorni in quel penitenziario verde acido ed impersonale tanto quanto crudele.
    Ma Kaya Runciter conosceva molto bene come funzionava il futuro, io conoscevo il tempo e, purtroppo, sapevo che nulla all'infuori delle mie visioni poteva esser dato per certo. Da quando mi trovavo in quelle celle non avevo avuto la minima speranza dai miei sogni: non un piccolo indizio che potesse promettermi di nuovo la libertà. Ed una ragazzina eterea ed inevitabile come me, non poteva certo affidarsi alla speranza.
    Non potevo nutrirmene o altrimenti sarei morta davvero, e questa volta nessuno sarebbe stato in grado di salvarmi. Non facevo progetti e semplicemente Stavo: sospesa in quella condizione, non spezzata, ma innegabilmente piegata.
    Sgranai gli occhi attonita dopo aver assistito al siparietto tra la mutante appena conosciuta e la giovane guardia. Mi sporsi in avanti verso di lei guardandola come se fosse un'aliena.

    Tu... hai chiamato per nome una guardia... - commentai ammirata - A nessuno è permesso farlo! - esclamai, sempre in tono basso seppur sorpreso. - S...scusa, è che sono stupita... Comunque io vengo da New York City. Tu?

    Scusa il ritardo!
     
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7 replies since 30/6/2016, 10:38   173 views
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