Bon Appétit

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    Deirdre C. FitzGerald -
    D#1

    « Dio è nella pioggia. »


    Era strano vedere tanta innocenza là dentro. Innocenza, sì, perché la giovane ragazzina mora davanti a me tutto poteva essere fuorché un personaggio negativo. Sembrava vivere in un mondo tutto suo fatto di chissà quali misteri, chissà quali sogni e chissà quali speranze. Era difficile rimanere se stessi in quel posto, ma qualcuno, qualche folle sognatore, ci riusciva. Io, probabilmente, mi stavo perdendo molto più di quanto pensassi.
    Continuai a mangiare la mia mela, cercando di tenere a freno i miei poteri. Avevo imparato, col tempo, che più lì controllavo meno soffrivo sentendomeli schiacciati dai controlli della Prigione. Quei neon servivano per non farli uscire allo scoperto, ma se prima io lavoravo su me stessa potevo vivere quasi "normalmente": un paradosso. Ma la mia vita era un paradosso continuo.
    Osservai le labbra della giovane ragazza al mio fianco studiandone i tratti più fini, percependo, lontano, impalpabilmente, l'acqua che scorreva nel suo corpo potente e vibrante. Una fitta di emicrania mi ricordò dov'ero e come dovevo agire. Scossi il capo e strinsi gli occhi prima di ritornare a concentrarmi sulla ragazza.
    Non dispiacerti...
    È meno peggio di quanto si immagini.

    Feci un ghigno piccolo, uno di quelli che usavo tanto nell'alta società e che spesso mi avevano contraddistinta. Uno di quei gesti che non facevo da tempo.
    Quando si ha un buon libro e un buon cervello non serve tanto altro.
    Il cinismo ormai era diventato il mio migliore amico.
    Tuttavia dopo un po' di anni fa anche piacere fare due chiacchiere con qualcuno.
    Sorrisi leggermente, non uno di quelli che arrivava agli occhi, ma neanche un sorriso falso o ipocrita.
    Quella giovane si era avvicinata a me senza chiedere nulla se non di essere accolta come una nuova conoscenza. Aveva fatto quello che, nessun altro, fino a quel momento, aveva provato a fare.
    Ascoltai la sua presentazione e annuii memorizzando immediatamente nome e cognome: avevo una memoria eccellente per questo tipo di dati.
    Era molto profonda, quasi saggia. Immaginai che avesse un qualche potere legato alla preveggenza o al controllo mentale: era troppo serafica e seria per avere non più di 14-15 anni.
    Io leggo i badge esclusivamente delle guardie, Kaya. Non amo scoprire i nomi dei miei interlocutori da un pezzo di plastica, non se li reputo al mio livello.
    Ed era vero. Probabilmente odioso e forse un po' snob, ma io ero anche quella: diretta, poco incline al buonismo o alla diplomazia eccessiva. Per questo, pensai, apprezzavo tanto Il Gran Bastardo. Eravamo molto più simili di quanto sembrasse.
    Allungai la mano verso di lei e le strinsi la sua appena me la porse.
    Deirdre FitzGerald, molto piacere.
    Era sicuramente americana: l'accento, la postura, anche il modo di gesticolare erano segni evidenti del suo essere statunitense. Noi del vecchio mondo ce ne accorgevamo subito. Mentre ragionavo sulla sua provenienza finii la mela, poggiai il torsolo sul vassoio che avevo davanti e mi pulii la bocca con un tovagliolo. I miei gesti erano dati dall'educazione e dall'abitudine di una vita: avrei potuto cenare in un cinque stelle o in una mensa come quella del Saint Stan ma non avrei mai perso il mio aplomb.
    Sei particolare Kaya.
    Lo pensavo davvero.
    Avevo ripetuto il nome perché amavo porre l'attenzione su di esso. Il nome era ciò che ci rappresentava, era una parte di noi. Non bisognava mai dimenticarselo, come non bisognava mai dimenticarsi di se stessi.
    Una delle cose che non amavo di questa "Resistenza" che si era formata, era proprio l'abbandono dei nomi propri con la preferenza dei "nomignoli" legati al proprio essere mutanti. Dopotutto io ero una mutante ma ero, prima di tutto, una persona.
    Da quanto tempo sei qui, Kaya?
    Mi voltai meglio, portandomi a cavalcioni sulla panca, così da avere una visuale migliore sia di lei che della sala. Non si sa mai cosa può accadere in una mensa piena di gente.






     
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7 replies since 30/6/2016, 10:38   173 views
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