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Sogno errante
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Edited by Sogno errante - 8/7/2016, 14:35
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Shaxmire .
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Bryce Greyson - SHAXMIRE
« METTO A NUDO IL MIO ESSERE OGNI GIORNO »
STANANDO E AGGREDENDO LA BESTIA CHE MI LACERA L'ANIMO.
Non avevo una meta definita, cercavo di passare il tempo a modo mio, dopo tutto non aveva molto altro da fare se non pensare agli allenamenti dei piccoli mutanti, così che non arrivino impreparati al combattimento là dove ne nascesse uno. Oppure allenarsi per i propri poteri che comunque già padroneggio degnamente grazie al professore e alle svariate ore passate nella stanza del pericolo ad allenarmi.
I passi sul pavimento oggi ticchettano per le suole in cuoio che mi sollevano dal pavimento, e forse forgiano il mio carattere in un certo senso. Perchè se non ho attrito col pavimento non posso diventare il maniaco del controllo che solitamente sono. Perchè non potendo sentire chi si muove nella scuola anche in punti ben distanti da quelli in cui sono, grazie alle abilità degli animali posso avvertirle, chiare e distinte le onde subsoniche che attraversano i pavimenti ad ogni passo di un essere vivente.
Mi guardo addosso e ancora non capisce molta gente perchè mi ostino ad andar per la scuola vestito di tutto punto, con quel completo azzurro e quel gilì grigietto sotto ald esso, non ho la giacca e le maniche sono arrotolate fino al gomito, forse così sembrerò più casual? poco importa, intanto mi addentro nei corridoi e passo davanti una stanza in cui colgo di sfuggita l'immagine di un professore disteso sul banco. La oltrepasso ma poi ci rimugino e torno indietro, sui miei passi affacciandomi da quella porta, busso un paio di volte sulla porta, ma senza attese inutili di permessi lo saluto <ciao, si può?> e sorrido semplicemente come faccio sempre, quella l'immagine che forse hanno tutti di me alla fine, una persona socievole tal volta superficiale e che non si da molto alla lotta. Sapessero quanto sforzo mi scosta tutto questo?
Entro nella stanza con tranquillità infilando le mani in tasca, anche se il mio sguardo invece fruga ovunque per capire cosa sia in grado di fare quel professore, anche perchè sarebbe interessante passare del tempo con qualche adulto ogni tanto. Rifletto se presentarmi oppure no, ma alla fine la spontaneità ha la meglio e rompo il silenzio con <sono il professor Bryce, piacere> e allungo la mano, guardando la sua mano che brilla di qualcosa di simile all'oro. Sereno in viso, ma con la solita curiosità attendo risposta, se mai arriverà.. -
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Bryce Greyson - SHAXMIRE
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STANANDO E AGGREDENDO LA BESTIA CHE MI LACERA L'ANIMO.
Forse ho fatto una presentazione ad effetto, perchè il mio viso non se lo dimentica di sicuro visto che l'ho svegliato. Poveretto sicuramente non era la mia faccia che al suo risveglio desiderava vedere, comunque un insegnante che dorme su un banco nonostante la scuola sia semideserta non sarebbe bello comunque da osservare.
Lo vedo bofonchiare un saluto che comprendo per intuito, perchè tutto sapeva tranne che della mia lingua. Sorrido in modo cordiale come al solito mentre osservo la sua reazione, gli guardo la mano e credo che anche lui la guarda come se qualcosa non andasse. <tranquillo, non volevo svegliarti, però andartene in giro con le mani dorate non è proprio carino> e ci scherzo sopra divertendomi a prenderlo in giro, visto che capirà poco appena sveglio di quel che voglio dire. <eric!> dico sorpreso come se mi dicesse qualcosa il suo nome <la tua fama ti precede di certo, molto piacere> e gli fado a stringere la mano, convinto che non mi farà male quel color oro alla pelle.
E insisto nonostante non so chi ho di fronte <come stai?> ma lui sembra volersi prima svegliare del tutto, intontito e io ci gioco un pò sù <devo dire che non ti ho cronometrato, però credo circa ventisette ore> sorrido appena, mostrando quella solita faccia da schiaffi <stanco èh? Hai lavorato molto o combattutto?> e sorrido appena attendendomi una qualche reazione.
Avevo notato che quel potere di qualunque cosa si trattasse, aveva a che fare con le piante, ma mi saltò più all'occhio che era un potere che nella veglia del sonno non manteneva a bada. Aggrottai la fronte sedendomi con le natiche sul bordo del banco, intrecciando le dita delle mani, mentre ero ancora verso di lui voltato <problemi?> e lo guarda indicandogli con un cenno del mento le mani di Eric e tornando a guardarlo.. -
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STANANDO E AGGREDENDO LA BESTIA CHE MI LACERA L'ANIMO.
Quel professore era decisamente immerso in un modno tutto suo! Ma forse mi feci l'idea che aveva solo i postumi del sonno. Lo osservavo con serenità dipinta in volto e vedendogli strofinare le palpebre non mi sorpresi <eric, era una battuta> glielo specificai soltanto perchè se avesse pensato di aver dormito anche le sei o sette ore che immaginava non era una tragedia. Dondolavo la gamba lentamente ora che era sospesa sul pavimento a causa di quel mio sedermi a metà sul banco.
<interessante, non ho capito una parola di quello che hai detto, ma deve essere interessante> certo un mutante che è praticamente costretto a tenere a bada gli istinti animali che porta dentro ogni istante della propria vita è più vicino al mondo animale che a quello della flora, ma non era proprio la mia specialitàinfilare il naso tra le piante. Conoscevo minuziosamente gli animali, ma poi lì si fermava il mio contatto con la natura. E cercando di afferrargli la spalla destra con la mano per stringerla in maniera cameratesca <eric non prendere tutto così sul serio, fuori impazza la battaglia, ma almeno qui ci possiamo concentrare sul preparare i nostri poteri non trovi?>
e sembra quasi ua stoccata la sua, per capire con che tipologia di mutante ha a che fare <no tranqullo, grazie della premur, ma non sono tipo da star troppo seduto> e si allontana guardando il giardino da oltre la finestra, mentre continua a parlargli. <come ti trovi qui Eric?> il tono colloquiale e socievole che uso stavolta non allude ad una nuova minaccia all'orgoglio di Eric, ma soltanto la voglia di sapere con quali alleati ho a che fare.
Poi una domanda che è solito proporre, sperando in una risposta sincera o forse proprio per testare il mutante che ha davanti a me chiedo <padroneggi il potere sulla flora?> soltanto un'ipotesi, ma spera in qualche dettaglio in più, senza invadere oltre la privacy di Eric <io non conosco ancora tutti quanti, anche se sono qui da prima che Charles scomparisse, sto ancora tentando di ricordarmi tutti e tutto, per esser pronto magari in seguito a difenderci> lo spiattello lì beatamente perchè amo la sincerità e non voglio che quando mai succederà la scuola si tinga di un rosso cremisi dei miei, nostri studenti.. -
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STANANDO E AGGREDENDO LA BESTIA CHE MI LACERA L'ANIMO.
Anche se forse voglio passare per stupido e superficiale non lo sono affatto e quel sorriso soffocato l'ho avvertito, non riesco a fare a meno quando sono in presenza di una persona di attivare il mio potere, mostrandole sempre il colore più chiaro e celeste delle mie pupille. In questo momento mi bastava sfruttare l'udito di un qualunque animale, canidi per meglio dire, così da aver presente il battito ed ogni movimento di Eric, per scrutarne il carattere, percepire la menzogna in lui o alterazioni emotive in base ai nostri discorsi, così avrei conosciuto veramente lui.
Il suo modo lo percepivo sarcastico, eppure io in ogni potere trovavo per divertimento l'abilità di renderlo anche offensivo. Rimanendo voltato di spalle sarei risultato anche un tantino maleducato, quindi lo raggiunsi mantenendo la concentrazione adeguata per non far svanire gli effetti del mio potere. Arrivato alla sedia antistante quella di Eric, mi ci accomodai con postura eretta, mi era quasi impossibile lasciarmi totalmente andare dopo aver subito tanti sopprusi in passato. Un sorriso quieto mi aleggiava sul viso, mentre alle sue parole si espanse coinvolgendo anche il mio sguardo, rendendolo un sorriso più divertito.
<eh eh, un giardiniere?> e andando avanti ad accavallare le gambe gli dissi con la naturalezza che uso sempre con chi reputo degno di fiducia, e chi è in quelle mura già ne ha gran parte della mia. Cercai un tono che non sembrasse saccente, non era nelle mie corde dopotutto <eric! Credi veramente in quel che hai detto? O pensi soltanto che io sia uno sprovveduto> e socchiuse le labbra le strinsi soppesando quel che aveva detto ancora una volta, sollevai le spalle e continuai <nel primo caso lo sprovveduto sei tu, nel secondo rimani tu, perchè io non lo sono affatto> e anche se potevo sembrare ostile con quei termini, dal tono e dal modo di fare amichevole non lo sembravo affatto <tu sei sicuro al cento per cento che hai un potere unicamente passivo o superfluo?> intendo dire ovviamente che non serve a combattere.
Le sue parole mi lasciarono perplesso, a chi o cosa si riferiva <non ho capito bene questo passaggio, sai volare?> e scossi la testa con le sopracciglia aggrottate, quasi perchè non capivo cosa ci trovasse di inutile nel volo per giunta se l'avesse posseduto. <qui Eric per quanto ne so io> e ritirai la mano, cercando di esser più caloroso possibile nel dirlo, anche se lo dicevo ad un mio coetaneo o quasi <siamo una famiglia e le famiglie si aiutano, si proteggono e chiunque di noi ha purtroppo scoprire il lato aggressivo per così dire, del proprio potere per difendere chi amiamo> e lo sguardo sosteneva senza paura il suo se glielo avesse concesso.
<....> ascoltavo affascinato perchè niente mi poteva far perdere il fascino di un potere diverso dal mio. Vidi quel che faceva con le radici di quei funghi e mi balenò in mente un qualcosa di più concreto <hai mai provato a far crescere da un fiore o da un erbaccia solidi filamenti, sempre più grossi con l'allenamento? Fino a renderli delle liane resistenti ad esempio?> chiesi spontaneamente strofinandomi il mento barbuto. Poi quella domanda mi trafisse il cuore, non smorzai il sorriso per non deludere le aspettative, ma non mostro a nessuno quel dolore.
<un uomo impagabile> il tono lasciava trasparire il profondo rispetto e stima che nutrivo per Charles <se fuori il mondo ti ferisce, lui era la cura al tuo dolore e ti permetteva di scegliere liberamente cosa essere e perchè esserlo> dissi con un pò di rimpianto nel tono della voce, perchè le emozioni che quell'uomo mi aveva trasmesso nei lunghi anni passati ad affinare lì dentro le mie capacità, erano molte e mi mancava, era chiaro solo quello dalle mie parole, mi mancava terribilmente, ma non mostravo altro del mio dolore, io dovevo essere la forza per chi si avvicinava alla scuola e avrei fatto il possibile per proteggere i mutanti, ma senza scatenare una guerra civile <ti sarebbe piaciuto> conclusi per il momento.
Poi cambio discorso alzandomi in piedi, lasciando che il mio potere rimanesse attivo, il battito di Eric era cambiato, quando parlò dell'accaduto alla ragazza volante sentii il battito accellerare quel minimo che denotava non un sentimento forte quanto la rabbia, ma profondo quanto il dolore. <cercheremo di fermare queste atrocità verso i mutanti, ma non con violenza. Non serve a nulla diventare come loro. Anche se dobbiamo difenderci> ne sono convinto e continuerò ad esserlo.
<io ho cominciato a sentire cose che prima non percepivo, il mio potere mi sembrava solo utile ad una spia, ma concentrandomi, allenandomi e studiando i metodi per renderlo offensivo ti assicuro che ora lo è diventato, tanto più lo potrebbe essere il tuo se puoi infondere vitalità nelle piante tanto da farle crescere> e lo guardavo andando ad intrecciare le braccia sotto al petto <non è facile ci sono passato, ma ad ogni risultato ti sentirai fiero di te stesso> lo avvisai perchè l'euforia che provavo quando utilizzavo una nuova forma di animale per attaccare in simulazione mi rendeva fiero di poter proteggere anche gli altri.
<che ne pensi se ci alleniamo insieme? Qualche volta, non voglio ovviamente costringerti, solo tu puoi scegliere cosa vuoi diventare da grande amico mio> e lo dissi quasi in maniera paterna all'inizio ma concludevo la frase in modo quasi cameratesco per invitarlo a riflettere.. -
Shaxmire .
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Bryce Greyson - SHAXMIRE
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Il silenzio in cui si era immerso Eric per poi farmi l'esempio della ppiù banale violenza su mutanti. Quello di certo non era il peggio a cui avevo assistito, però ora sarebbe stato inutile e ignobile cominciare un gioco al rialzo su chi avesse visto omicidi peggiori sui mutanti. Sarebbe stato un supplizio per me e ne sono quasi certo, lo sarebbe anche per lui. Mi ha ascoltato con diligente silenzio, tanto che mi è parso per un certo periodo di quelle chiacchiere di esser tornato al momento in cui Xavier mi aveva cominciato a far insegnare ai ragazzi.
Lo guardai in silenzio per un momento, soppesandone i lineamenti e le variazioni di umore tramite quel battito che le mie orecchie, solamnete le mia potevano percepire, un tamburo che altera i suoi battiti in base all'esigenza, scandendo e sottolineando ogni volta che veniva pronunciata una parola da parte mia o sua, quasi devo faticare a dividere il mio regolare battito da quello che in primo piano ascolto di Eric. Lui dalla risposta incerta che mi da pare mi stia dando fiducia, non sò come ma sono riuscito a spronarlo quanto meno a darmi una pratica dimostrazione di qual'è il suo orgoglio, quello che in fondo abbiamo tutti quanti noi, quell'orgoglio derivante dal nostro potere. Si avvicina rapido alla finestra, ci metto un paio di secondi a decidere di seguirlo per vedere cosa accade, mentre mi accosto a lui già vedo quel bagliore impossessarsi delle sue dita.
Piano mentre il suo potere si attiva, sento in lontananza lo scricchiolio chiaro di qualcosa che cresce rapidamente. E mentre ormai gli sono accanto, una pianta arriva alla finestra. Ogni secondo percepivo chiaramente la sua fatica, non per ciò che vedevo, ma soprattutto per quel che percepivo coi miei sensi alterati dagli animali che ora avevano possesso del mio dna. Il battito era accellerato e come se fosse un odore percepivo quell'adrenalina crescente. Mi accostai a lui che si era appoggiato al muro e con ammirazione guardavo la sua creazione.
<fermati Eric, non volevo che ti sfinissi tutto in un istante, devi avere il tempo di riprenderti.Solo l'allenamento costante ti darà frutti più duraturi e con minor fatica> e gli afferrai il polso, cercando di fargli capire che doveva smetterla se gli faceva male. <che te ne fai? In missione potresti arrivare ad aprire porte che nessuno di noi potrebbe oltrepassare in silenzio, ma dovremmo abbatterle. Creare diversivi in posizioni diverse da quelle in cui ci troviamo. Ma sono certo che se vorrai potrai creare ottime difese e non sò il tuo potere quanti altri sviluppi potrebbe manifestare> e mordendomi il labbro inferiore, infervorato dall'idea di come allenarlo, di getto rispresi
<forse addirittura la crescita a livello rapido dal suolo di radici sarebbero ottime lance per trafiggere nemici, o divenire radici attorno ai loro piedi per bloccarli> la fanasia forse galoppava, ma non potevo esimermi dal provare a far si che Eric credesse in sè e nel suo potere, che nessun altro aveva. <gli allenamenti servono proprio per farti provare cose nuove, creare situazioni verosimili alla battaglia, che ti portano a migliorare e a concepire nuovi utilizzi del tuo potere, ripeto non voglio fare di te un combattente, ma un membro di questa scuola che si limita a difendere sè stesso è già utile, perchè non diviene un peso per tutti noi. Ma la voglia di aiutarci quando ci vedrai in difficoltà potrebbe nascerti spontanea.>
Lasciai la sua mano vedendo quella pianta muoversi e il sorriso mio era ora più spontaneo e lo guardavo con ammirazione <eric sei fantastico> quel complimento era genuino e forse mi lascio coinvolgere ed emozionare troppo facilmente, ma non potevo che ammirare capacità diverse dalle mie. In tutto questo il mio pensiero andava a Charles, quanto avrei voluto che fossi qui amico mio.. -
Shaxmire .
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Bryce Greyson - SHAXMIRE
« METTO A NUDO IL MIO ESSERE OGNI GIORNO »
STANANDO E AGGREDENDO LA BESTIA CHE MI LACERA L'ANIMO.
Per quanto fosse ridicolo pensare che in un periodo storico tanto nero e cupo fosse possibile usare i propri poteri solo per far crescere piante di piccola dimensione, graziose da guardare, c'era evidentemente qualcuno che ancora lo voleva sperare. <diciamo che io spero sia così. Ma in questo momento storico in cui ci vogliono tutti morti>
dopo tutto parlavo con un uomo grande e grosso, non con un bambino e speravo in un alleato non solo in un'ennesima persona da proteggere. Rimasti chiaro e conciso, cercando di trasmettergli il pensiero comune fuori quelle quattro mura. <il mondo vuole torturarci e non per scoprire i nostri poteri, ma per eliminarli dalla faccia della Terra> mi comincio a muovere verso quella porta, visto che ho tanto desiderio di andar a trovare Saphira se fosse stata ancora svelgia.
<presto se posedessi un potere simile lo vorrei conoscere al meglio. Non vorrei scoprirmi incapace di proteggermi grazie ad esso quando meno me lo aspetto> e per quanto duro, Charles mi ricordava costantemente che non era un bene esser sorpreso dalla mia impreparazione. Per quanto duro in quel momento era bene che qualcuno mettesse in allarme un uomo come Eric e gli facesse capire cosa sia meglio fare col proprio potere. <spero ci rivediamo presto per questi corridoi, per ora non pensare al mio potere Eric> e dandogli le spalle mi diressi alla porta dicendo soltanto ancora poco <rifletti su quanto ti ho detto per favore> e se non mi avesse detto altro mi sarei diretto nel corridoio che portava alla stanza della studentessa. (//EXIT).
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