Falsa, fragile, quiete

Mervyn Yates - Illusion

« No, it's a joke. Just an illusion. »

Due anni. Due lunghissimi anni. Ancora mi chiedevo come avessi fatto a sopravvivere senza di lei, ogni tanto ancora mi veniva spontaneo guardarmi a lato o dietro per sperare di rivedere il suo viso. E a volte lo vedevo, ma era solo una mia illusione. Lei non c'èra. Era nel Saint Stan e nessuno aveva ancora fatto qualcosa per liberare lei e gli altri. Cosa speravano di ottenere senza fare nulla? Quasi ogni tanto mi veniva da dare una possibilità alla Resistenza, ma poi ci ripensavo sempre. No, era sbagliato, non avrei potuto sopportarlo. E poi neanche loro avevano fatto qualcosa per contrastare quella prigione. Quel tempo era ugualmente passato per entrambe le fazioni e senza alcuna differenza rilevante, mia sorella era comunque lì dentro. Forse però mi stavo preoccupando troppo, come al solito. Gladys era forte, ero certo che avrebbe potuto resistere. O almeno lo speravo. Tentai di scacciare quei pensieri che ogni tanto tornavano a tormentarmi e ripresi a passeggiare per il cortile della scuola mentre mi investì un pò di brezza estiva. Camminare mi aiutava a pensare e rimettere ordine nella mia testa, era inutile angustiarsi tanto per qualcosa che non avrei potuto risolvere. Evidentemente, seppur fosse un qualcosa di estremamente fastidioso, nessuno aveva ancora fatto niente perchè non avevano trovato un modo. La cosa che mi preoccupava però era se non ne avessero mai trovato uno. In compenso potevo sempre sperare in una pazzia di mia sorella. Chissà, testona com'era forse sarebbe pure riuscita ad evadere. Dovevo davvero preoccuparmi di meno e avere un pò più d'ottimismo. Credevo vivamente che il cortile fosse deserto a quell'ora eppure dovetti ricredermi quando, pochi secondi dopo, notai un uomo disteso nell'erba. Sembrava dormisse, o almeno si stesse riposando. Istintivamente non potei trattenere un sorrisetto beffardo. Lasciarlo in pace? Nah, nemmeno io ero così buono. E poi non c'èra miglior modo di allegersi la mente con un bel pò di divertimento. Non gli avrei fatto nulla di male infondo. Solo un piccolo, innocuo, scherzetto. Così mi avvicinai di soppiatto al tipo e, quando fui abbastanza vicino, mi resi invisibile a lui con un illusione. Dopodichè feci apparire la zona in cui ci trovavamo un vasto mare senza terra all'orizzonte e con noi due che ci trovavamo sopra una zattera. Ora mancava solo il tocco finale: uno squalo! Guardai soddisfatto il mio lavoro, l'odore del mare c'èra, la consistenza dell'acqua pure e lo squalo girava attorno alla zattera e di tanto in tanto la urtava fortemente. Perfetto, altro che effetti speciali! Chissà come l'avrebbe presa? A quel punto ancora invisibile mi sedetti su di lui e lo scossi leggermente sperando che ciò bastasse per svegliarlo dal suo evidente torpore.