Complex Systems

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  1. Lato-Tibby
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    barzellette.

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    "A casa tua o a casa mia?" Aku inarcò scettico un sopracciglio scuro e lineare, ricambiando le occhiate della vecchia che gli parlava. Strano, fino ad un momento prima non gli pareva nemmeno fosse presente nel vagone, ma non poteva dire se questo dipendesse dalla sua distrazione o dal fatto che l'anziana fosse stata creata in un secondo momento dall'Entità mutante che lo inseguiva. Di certo non era reale, questo gli parve piuttosto ovvio dal tono meccanico ed inespressivo con cui si beffava di lui.

    Capisco, vuoi continuare a nasconderti

    Rispose. Non si credeva superiore agli altri Aku e, come ogni essere umano, anche lui temeva. Provava emozioni, ansie e paure. Il kung fu lo aveva però aiutato anche in questo: nell'autocontrollo di se stessi, nel reprimere l'istinto del terrore. Nel cercare sempre di trovare l'equilibrio e razionalizzare, specialmente quando la situazione era in proprio svantaggio.
    Si alzò allora dal sedile, notando la prossimità della sua fermata e finse di guardare dritto davanti a sè, ma nella mente rifletteva: si nasconde dalla mia vista e cerca di distrarmi con delle illusioni. Ciò mi fa ipotizzare che si trovi esattamente in posizione opposta ad esse. Non ne aveva certezza alcuna, Aku, ma scelse di proposito le porte scorrevoli che si stanziavano proprio in contrapposizione alla vecchia gracchiante. Allungò una mano verso una sbarra e incurvò leggermente il capo verso il basso. Ebbe la sensazione di essere all'entità vicino, molto vicino. Ma poteva benissimo essere anche quella un'illusione, non sapeva nulla della realtà di quel vagone imbrattato all'esterno da graffiti e cartelloni pubblicitari sbiaditi.
    Eppure, se solo fosse riuscito a stabilire un contatto vero, anche solo per un secondo... Le porte si aprirono, Aku indugiò un istante all'interno del vagone dando l'eventuale possibilità alla mutante di precederlo sulla banchina. Poi, sempre mantenendo la sua calma matematica, scese a sua volta.

    Solo un uomo armato di fucile sceglie volontariamente di andare nella tana del mostro - mormorò quasi in un sussurro - Ed io non sono un cacciatore. Ma dammi un motivo per cui crederti reale, affrontami per ciò che sei e forse in me avrai trovato un alleato al posto che un nemico.

    Quello era il prezzo per la contrattazione: Vedere con chi aveva a che fare, permettere ai propri neri ed intelligenti occhi di percorrere la figura del ricattatore, sia che fosse stato il profilo acre di fumo di un uomo dalla barba rubiconda, sia che si trattassero di più sinuose curve femminili. Aku si era stufato di parlare con menzogne ed illusioni, lui stesso era capace di modificare la realtà intrinseca degli oggetti per deviarne traiettorie od elasticità. Quei giochetti non lo deliziavano, anzi, lo riportavano dolorosamente alla sua natura di mutante.
    Ed il signor Walker, dopotutto, era solo un uomo che aveva scelto l'eremo per non dover più soffrire.
    Questo post è stato un parto D:
    Aku desidera un contatto, qualcosa di vero che lo spinga ad ascoltare/fidarsi di Intrigo. Altrimenti rimarrà lì come un sasso inutile AHAH
     
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12 replies since 20/6/2016, 20:24   229 views
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