Complex Systems

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  1. INTRIGO
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    Alaska Jones - INTRIGO
    B#1
    « I'm not in danger. I am the danger »



    Mi staccai dalle porte della metro, a breve saremmo giunti ad un'altra fermata e la mia tentazione di scendere e lasciar perdere Aku non era abbastanza. Ormai dovevo concludere in qualche modo. Lo lasciai parlare e mi avvicinai a lui continuando a nascondermi dietro le mie illusioni. Una signora con un giacchettino rosa ed in testa un cappello con un fiore fin troppo grande si girò in sua direzione parlando meccanicamente. Avrebbe capito che era solo un'illusione facendole assumere un tono piatto ed un viso privo di espressioni? Mi chiedi perché mi sforzavo tanto a tenere al sicuro quegli umani, dopotutto se lui l'avesse colpita a me non avrebbe importato nulla.
    - Dove andiamo? a casa tua o a casa mia? - Io sorrisi ma lui non poté vederlo. Quello che poteva vedere era solo la vecchia insipida e la stazione che si stava avvicinando.

    Se avesse scelto di venire a casa mia, difficilmente ne sarebbe uscito… o comunque non da "neutrale". Non gli avrei mai mostrato il luogo dove si rifugia la Resistenza senza accettare l'idea di doverlo rinchiuderlo o addirittura ucciderlo. La lotta contro il governo era più grande di lui e se avessi dovuto sacrificare un mutante per il bene della Resistenza beh..

    Sentivo la stanchezza. Se per lui quella era stata una giornata di lavoro, per me era il culmine di una settimana di inferno senza prendere sonno. Eppure lui, con tutto quello che avevo creato, non batteva ciglio. Pensai che si sentiva superiore, a me come a tutti gli altri, che non temeva nulla e che si sentiva fin troppo sicuro di se. Ma la cosa non quadrava. Mi morsi il labbro così forte che ne sentii il dolore ed immaginai il ferroso sapore di sangue scorrermi sula lingua. No la cosa non mi quadrava. Pensai infine che aveva un buon autocontrollo o che credeva davvero che non gli avrei fatto del male. Un uomo che si nasconde non è un uomo che non teme nulla.


    Era quasi come se non lo controllassi io. Era in grado di farmi scivolare via parte dello stress e farmi calmare con la sua dolcezza. Mio padre si era appena materializzato dietro di me sussurrandomi all'orecchio parole gentili. Mi chiese di lasciar andare Aku incolume perché non sarei riuscita a controllarlo.
    - non posso - dissi a lui senza neanche voltarmi a guardarlo - e poi lo sto facendo anche per il suo bene - Mio padre, o quello che spacciavo per mio padre, non rispose. Non approvava, non era sicuro di quello che stavo dicendo e facendo. Probabilmente lui rappresentava la parte più sincera e forse razionale di me


     
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12 replies since 20/6/2016, 20:24   229 views
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