Complex Systems

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  1. INTRIGO
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    Alaska Jones - INTRIGO
    B#1
    « I'm not in danger. I am the danger »



    Cosa è successo a questo uomo? Cosa può rendere una persona così indifferente alla nostra realtà?
    Lo ascoltai parlare ma, come le altre persone che popolavano la metro, io non potevo ascoltarlo. Estremista e fiera avrei aggiunto alle sue parole. Sebbene io pensi davvero che siamo superiori agli umani, non era quello che intendevo quando avevo usato quella parola. Non avevo più voglia di controbattere. Mi stavo stancando sia fisicamente che di quella situazione. Entrai nella metro proprio poco prima di lui appoggiandomi alle porte opposte a quelle aperte. Avevo lasciato la mia copia sulla banchina a salutarlo con la mano quando poi sparì in mezzo a tutta quella gente che era improvvisamente riapparsa. I rumori, le voci, gli odori e le persone erano tornate al loro posto ma io non avevo mai smesso di nascondermi dalla loro vista.

    Decisi che valeva la pena tentare. Provavo rabbia verso quelli come lui. Quelli che si rifiutavano di aiutare i propri simili.

    Non appena la metro aveva ripreso a muoversi, il vagone cominciò a tremare più del solito. I colpi di scena mi piacevano ma non quanto amavo creare scompiglio tra la gente annunciando l'arrivo di qualcosa di grande alimentando la loro ansia. Guardavo ogni persona in quel vagone, molti non si accorsero di nulla mentre alcuni si stavano preoccupando guardando timidamente fuori dai finestrini. Mi sentivo buona, per questo avevo reso, per gli altri passeggeri, i lineamenti del viso di Aku diversi, mascherando il suo aspetto senza che lui lo capisse. Ed in quel momento iniziai a divertirmi davvero.

    Una sbarra alla sua destra sembrava staccarsi da sopra per piegarsi su se stessa e le pareti cominciarono a presentare delle ammaccature interne come se il vagone fosse compresso da qualcosa all'esterno. Una sbarra dove un ragazzo dai capelli rossi si stava tenendo si piegava e in un istante era riuscita a circondare ( senza stringere) la vita del giovane che urlava spaventato. Avevo altro per cui concentrarmi e venni meno al mio impegno nel modificare il suo viso finendo per rendere la sua figura opaca e sfocata. Questa mancanza però mi stava dando ottimi risultati dato che aveva cominciato ad attirare l'attenzione di tutti i passeggeri completamente spaventati - Basta poco per farci finire al Saint Stan non credi? - la mia voce raggiungeva solo le sue orecchie cercando di confondere i suoi pensieri - Ti hanno scoperto Aku. Ti stanno giudicando perché tu sei diverso - Un signore prese ad indicarlo con gli occhi sgranati e la voce impaurita - Mutante - Disse con voce strozzata mentre tutti si allontanavano da lui e il ragazzino dai capelli rossi si liberava con facilità

    Osservavo la mia illusione dal mio confortevole posto nascosto. Mi dispiace Aku.. o con noi o contro di noi..
    Era quasi tutto finto, le urla, il vociare.. la paura. L'unica cosa vera era che quasi tutti lo stavano guardando per via del suo aspetto parzialmente celato. Lo avevo fatto perché non avevo tempo per creare tutti i loro volti con solo la mia immaginazione, questo mi semplificava le cose e di molto. - Quanto ancora riuscirai a nasconderti? -





    Edited by INTRIGO - 11/7/2016, 20:43
     
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12 replies since 20/6/2016, 20:24   229 views
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