Aku Walker - Reality

Name: Aku, nome di origini nipponiche. Ha molteplici significati, tra cui cortina, oscurità, ansa o manico, Elsa. Da molto tempo però Aku pensa ad esso con un'unica traduzione: vuoto. Surname: Walker, "colui che cammina". Tipico cognome statunitense. Nickname: Reality Age: 35 anni Dateofbirth: 17 luglio 1990 Birthplace: Isola di Oahu X-power: perturbazione della realtà fisica di oggetti inanimati. Non si tratta di vera e propria telecinesi, come si intuisce dal nome complesso. Aku riesce a manipolare per brevi istanti la Realtà degli oggetti inanimati, sdoppiandone l'essenza di modo da proiettare il suo volere su di essi. Non agisce realmente sulla loro materia, ma fa in modo di piegare per brevi istanti la realtà dell'oggetto alla circostanza della sua mente. In questo modo riesce a bloccare un proiettile, ad esempio, o a torcere un cucchiaio col pensiero. In realtà non è il cucchiaio a torcersi, ma il suo pensiero materiale. Dall'esterno, comunque, Aku non appare diverso da un telecineta, senonché il suo potere ha una durata estremamente più breve e può essere utilizzato solo a scopo difensivo. Non sugli esseri viventi. Mutante Beta.

Background: Polvere alla polvere, Cenere alla cenere. E vuoto, dentro al bambino dagli occhi calanti, a mandorla. Un dilagante vuoto, come la casa in cui ha vissuto, poco distante dalla sabbia fine e bianca e dal mare cristallino di Ohau. Eppure, nonostante quella pace suggerita dalla brezza tiepida che ondeggia sulle palme, Aku non sente che il vuoto espandersi dentro al suo minuto petto.
Silenzio, sulle piccole labbra rosee, al sopraggiungere delle sirene della polizia. Distacco nelle iridi nere quando l'ispettore lo allontana dai corpi dei suoi genitori. Rabbia, nelle sue membra ancora infantili, quando ascolta il telegiornale locale, mentre annunciano un fatto di cronaca nera come un altro, eppure che lo riguarda in prima persona. Xenofobia, all'esterno, in quell'isola che di pacifico non conserva più nulla per lui, solo l'odio ed il rancore degli uomini che gli hanno fatto questo, che hanno assassinato ciò che non comprendevano, solo perché diverso.
Solitudine, nel ragazzo taciturno che sperimenta i suoi poteri, trovato da un giovane Professor X, accolto in un istituto per "ragazzi dotati". Un modo gentile per descrivere i mutanti, qualcosa di diverso e che il genere umano, periodicamente, sembra non voler accettare. Pochi contatti con i suoi compagni, ma eremitico girovagare lungo il verde ed ampio giardino, alla ricerca di se stesso o forse solo di una pace che, adolescente, sembra non trovare all'infuori della arti marziali.
Se i professori non gli avessero insegnato a conoscere la sua mente, Aku non avrebbe mai imparato a controllare il proprio potere, questo l'uomo che è diventato lo sa bene. Eppure non riesce a provare gratitudine, solo un indifferente vuoto, perché non crede più alle parole di Xavier, non crede più in niente da quando gli hanno portato via sua moglie, June. Come la fine dell'esile primavera e l'inizio dell'estate, come la solarità di un sorriso che, solo studenti, lo ha trovato. Ed era riuscita a penetrare il suo scudo, l'esile mutante, era riuscita a fargli provare ancora qualcosa. Qualcosa di buono, oltre alla rabbia sedimentata, oltre all'Assenza che ha dominato la sua vita, padrona indiscussa del proprio pensiero cosciente, compagna di lutto e Mancanza: di una famiglia, di una casa, di uno Scopo.
Ma lei se ne è andata, gliel'hanno ammazzata, come i suoi stessi genitori. E allora Aku è divenuto Eremita, lontano da qualunque cosa, solitario seppur integrato nella stessa società in cui maschera le proprie abilità.
Cenere alla cenere, Polvere alla polvere. Più nulla importa.