-
DukeV.
Tin Sandsburg - L'indovino
« Vediamo cosa dicono le carte... »
Quella mattina il tempo sembrava essere stato clemente con l'accademia Xavier, o forse da qualche parte nel mondo Tempesta si era alzata con il piede giusto: il sole splendeva pallido e luminoso in cielo mentre si poteva notare un viavai di ragazzi che si susseguivano lungo il cortile, intenti a parlottare tra loro mentre, svelti, incedevano sul manto. Intanto, poco piu' in la', steso supino sul manto erboso, c'era Tin a godersi la scena. Tutti loro avevano fretta di andare ad incontrare qualcuno, di fare qualcosa, di arrivare chissa' dove... Lui no. Lui voleva solo starsene steso li' a terra il piu' a lungo possibile, cercando di evitare la pessima compagnia della maggiora parte degli elementi di quella scuola. Terence era forse uno dei pochi a cui essere rinchiuso nelle quattro mura dell'accademia davvero non andava a genio, ma la situazione attuale del panorama mutante a livello mondiale non dava cosi' tante scelte. E poi li' si beveva la migliore cioccolata calda che ricordasse, battuta forse solo da quella che riusciva a fare la madre a Londra. Cosa non era quella cioccolata calda.
Ora, due erano le azioni che non cambiavano davvero mai nella routine giornaliera del giovane: l'andarsi a piazzare con precisione maniacale sempre nello stesso punto per stendersi sull'erba ed il leggere il proprio futuro almeno 3 volte al giorno, e lui era ancora stranamente a quota 0, bisognava rimediare. Tiro' fuori il suo mazzo, mischiando rapidamente le carte, ed inizio' il procedimento.
Vediamo cos'ha in serbo il futuro per me .
Evidenziare quelle parole era una sorta di indicazione, una guida per far comprendere alle carte il soggetto e l'oggetto della prossima analisi. Dopo essersi divertito qualche altro istante a giocherellare con il suo mazzo mentre mischiava, Tin, con espressione serissima, pesco' tre carte. La prima, la numero 0, il folle: un nuovo inizio stava per avvenire all'interno della sua vita. Sembrava molto improbabile come cosa in realta', ma chi era lui per giudicare la Fortuna?
Seconda carta, numero 4, l'imperatore: indicava autorita' e senso di responsabilita' se girata nel corretto verso, ma come contrappasso evidenziava anche un attaccamento quasi maniacale alla propria causa.
Terza pescata, carta numero 7, il carro: personalita' che seguiva le proprie regole, andando sempre piu' del dovuto contro chi provava ad imporgliele. Di contro aveva un carattere fin troppo impulsivo, e poteva risultare molto fragile, se si sapeva dove colpire.
Spero sinceramente che la predizione si riferisca a persone da incontrare: non vorrei avere cambi repentini di personalita' nella stessa giornata.
Si direbbe, sghignazzando tra se' e se'..