Che tocca fare per sopravvivere..

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    Noi nani siamo scattisti nati, PERICOLOSISSIMI sulle BREVI distanze

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    Gordon Murray
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    Quando si guardò riflesso in uno dei bagni della stazione della metro per poco non gli venne un infarto!
    Gli occhi rossi erano cerchiati da delle occhiaie davvero poco rassicuranti, i vestiti (più luridi che mai) erano presentavano un nuovo strato di polvere e sporco fresco, le mani nere avevano le unghie lunghe e, barba e capelli, notò che ormai avevano preso il totale controllo della sua testa. Ora Murray capiva perchè, al suo ingresso, il bagno degli uomini si fosse svuotato tanto rapidamente - poco male. Si chiuse in un cubicolo e cominciò a rendersi un'essere umano.
    Nella borsa di stoffa da spalla che portava sempre con se in tutti i suoi spostamente c'erano pochi ma utili averi tra cui: un pezzo di sapone, un coltello affilato, un paio di forbici ed una lametta... Il resto era quasi esclusivamente paccottiglia (inclusa la foto di Arlie ).
    Ci mise un bel po' per "mettersi in ordine" e comunque il risultato dei suoi sforzi non si poteva giudicare certo eccellente: se quando era entrato nel bagno, la gente, era scappata credendolo forse uno stramboide-pazzo-omicida, ora lo avrebbe potuto scambiare per un povero barbone comune; aveva accorciato la barba con le forbici (la lametta aveva preferito non usarla in quelle condizioni igieniche...), aveva "aggiustato" i capelli sporchi in maniera più dignitosa ed aveva lavato le zone critiche del suo corpo con il sapone...Sorvoliamo sui dettagli.
    Tuttavia, Gordon, NON profumava, NON aveva un bell'aspetto e, soprattutto, NON aveva il becco d'un dollaro - ma DOVEVA uscire.

    Per quanto odiasse farlo, ogni tanto, doveva emergere dalla sicurezza delle sue gallerie per respirare aria pura, fare scorte di cibo più consistenti (frugare in cestini più grandi), mendicare e passare per la mensa dei poveri di qualche parrocchia (in modo da trovare sempre vestiti differenti). Era una vita orribile, ma ormai vantava circa cinque anni di routine e - ognuno di quei passaggi - cominciava a diventargli naturale.
    Tuttavia, quando emerse dalla fermata della metro, venne accolto da una spiacevole sorpresa: arricciò il naso, insodisfatto, constatando con disappunto di essere "emerso" dalla stazione di Central Park Nord...
    Dannazione, quello era uno dei posti più affollati del creato! Si strinse appena nella sua camicia malconcia fin troppo leggera per il rigido clima autunnale. Secondo i suoi calcoli, da due settimane, dormiva in un cunicolo tra due gallerie morte della linea verde...E invece si trovava sulla linea rossa? Ormai stava cominciando a perdere il senso dell'orientamento rimanendo così a lungo sotto terra. Un brivido gli ricordò che aveva bisogno di un cappotto. Scivolò tra i passanti indifferenti venendo perfettamente ignorato - l'unica cosa che desiderasse - e decise di entrare nel parco.
    Nessuno avrebbe fatto caso ad un barbone che frugava nei cestini alle sei del pomeriggio di un qualsiasi giovedì.
    Si passò, con un gesto ansioso le mani tra i capelli, e si finse disinvolto. La realtà era che, Gordon, si sentiva un fascio di nervi - ogni volta che lo faceva, in realtà, lo assaliva la paura di commettere qualche stupido errore, aveva il terrore che chiunque potesse scorgere la sua vera natura! Come se sopra la sua faccia ci fosse stata una grande scritta luminosa: " MUTANTE " chiara e ben visibile per chiunque - e, capitelo, non era poi una paranoia così immotivata dato che gli era effettivamente già accaduto in passato. Sospirò e si avvicinò al primo cestino: magari avrebbe avuto fortuna trovando un panino lasciato a metà o...Un hot-dog?
    Forse non avrebbe dovuto desiderarlo così tanto. Quando le sue dita intirizzite riuscirono a chiudersi attorno ad un piccolo pezzo di panino con salsiccia - quello stesso - gli si rigirò tra le dita < No-no-no > Gordon cominciò a borbottare tra se < M-ma perchè non sto mai zitto > ed in effetti non aveva parlato. Aveva semplicemente osato sognare un hot-dog con sincerità, averlo trovato sul serio gli aveva dato abbastanza felicità da attivare i suoi poteri, come al solito.
    Il mozzicone di panino cominciò ad abbaiare debolmente, appena udibile, forse nessuno se ne sarebbe accorto < Sht! Zitto! Zitto bello! > < barf! barf! > Gordon non ebbe il coraggio di estrarre le mani dal cestino, lanciò un'occhiata attorno a se e poi tornò a fissare il pezzo di salsicciotto che, sbucando fuori dal pezzo di pane avanzato, aveva preso a scodinzolare. Sospirò < barf! > < A CUCCIA! >.
    Nessuna novità - un pazzo accattone che, con le mani in un cestino, grida " a cuccia " all'arredo urbano. Uggiolando, il panino, si era messo buono. Forse nessuno se ne era accorto...

     
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    MERVYN YATES - ILLUSION
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    Se c'èra una cosa che Mervyn sapeva bene è che dovesse stare attento, semplicemente fare due passi fuori dalla scuola poteva essere una delle cose più pericolose che si potessero fare. Tuttavia Ignis si fidava di lui e del buon controllo dei suoi poteri e per tanto qualche volta era incaricato ad andare a cercare qualche mutante in giro per portarlo al sicuro dentro alla Xavier. E quel giorno il giovane stava propio passando per Central Park quando notò una scenetta che non si poteva di certo vedere tutti i giorni. Un barbone, o almeno quello era ciò che sembrava, che disse di stare a cuccia a un cestino dell'immondizia. Ridacchio. Poi si avvicinò all'uomo. "Va tutto bene?" Chiese realmente interessato allo stato fisico e mentale di quell'individuo. Poi istintivamnte, non credendo che l'uomo avesse realmente parlato all'arredo urbano, non attese nemmeno una sua risposta per ficcare il naso e vedere cosa nascondesse il cestino all'interno. Immondizia. Maddai cosa avrebbe mai potuto vedere la dentro! E invece pochi secondi dopo la salsiccia di un mozzicone di hot dog prese a scodinzolare felice facendo comparire sulla faccia del gallese una espressione così sconcertata alla quale sarebbe mancato solo il baloon con su scritto "WTF!?". A quel punto si girò con un sorrisetto forzato verso l'uomo. "Ma che... è da anni che non perdo il controllo dei miei poteri." Pensò leggermente nervoso. "Aspetta e se... fosse stato lui e non io?" Mervyn alla fine fu molto più convinto della sua seconda ipotesi anche perchè nonostante avesse pieno controllo sulle illusioni mai gli era capitata una cosa tanto stramba. Ora però c'èra solo un problema ovvero come scoprire la verità. Il ragazzo avrebbe dovuto fare appello a tutta la sua astuzia per quello. E poi una cosa gli venne in mente, era una cattiveria forse, ma almeno avrebbe reso palese se l'uomo fosse davvero un mutante. "Oh, ci sono i tizi del Governo." Affermò convinto mentre tre uomini con tanto di tuta antimutante e teaser elettrico stavano arrivando dove si trovavano i due. Erano così realistici che avrebbero messo in fuga un qualsiasi mutante nei paraggi... peccato però che fossero solo un opera di Illusion. Ma questo solo lui lo sapeva.



    Edited by Time Lapse - 7/10/2016, 16:49
     
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    Gordon Murray
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    "Va tutto bene?" Gordon Sussultò.
    Si era guardato attorno ma, i ragazzini, erano capaci di sbucare all'improvviso in modi e maniere semisconosciute - ed era proprio un ragazzino quello che si trovava davanti. Era fottuto. Fottuto sul serio. Reagì d'istinto e si portò (un po' troppo tardi) l'avanzo alla bocca, ponendo fine con una masticata all'esistenza imbarazzante di quel boccone di cibo animato. Sorrise come un'ebete e decise di fingersi pazzo - come da manuale < Yap! Bene-benissimo ragazzino! > tenne un tono di voce molto alto, come prima, cercando di mantenere una linea di comportamento giustificabile: insomma, un pazzo che urla ai cestini urla un po' per tutto, no? Cercò di scompigliare i capelli biondi del ragazzino con le mani sporche in un gesto ruvido bonario..Poi fece per voltarsi ma... "Oh, ci sono i tizi del Governo." Gordon alzò lo sguardo e: due grossi agenti anti mutanti marciarono nella sua direzione. Aveva forse infinocchiato il ragazzino ma, la sua tattica, aveva attirato l'attenzione delle persone sbagliate. Gli occhi gli rimbalzarono fuori dalle orbite... Letteralmente e con un sonoro "boing" di sottofondo.
    Gordon non era più un giovincello ma - hei - gli anni di fuga lo avevano tenuto in serio allenamento:
    lasciando al suo posto una sagoma di fumo dettagliatissima si diede alla fuga senza ritegno producendo un forte sibilo allo scatto. Corse. Corse come un pazzo. Zigzagando in preda al panico tra la gente che affollava il parco, che lo fissava di rimando con fastidio e disgusto; nessuno di loro sembrava avere intenzione di braccare un altro barbone inseguito dalla polizia o dagli agenti anti-mutanti. Ma Gordon era accecato dal mero istinto di sopravvivenza.

    Se avessero voluto raggiungerlo beh - si sarebbero dovuti impegnare almeno un po' perché, quel cinquantenne, correva come se stesse scappando da una tigre a piede libero!



     
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