» Nuovi arrivi

Bastian Magnus - Typhoon



« L'uomo rozzo, di fronte alla grande potenza della natura, vedendo il suo
potere annientato, percepirà solo il disagio ed il pericolo a cui è esposto »

Qui invece ci troviamo già all'interno della stanza. No che siamo dei veterani eh, ma siamo approdati alla Xavier's School già da diverso tempo prima del qui presente musonico che fa la sua entrata nella stanza. Il nostro Bastian è vestito con una canottiera bianca larga sopra a dei pantaloncini che arrivano poco sopra alle ginocchia, di colore turchese. Ai piedi porta delle ciabatte nere, di quelle plastificate, e fra le mani ha una scopa, con la paletta per raccogliere la sporcizia posizionata vicino ad una scrivania. Sta facendo le pulizie giornaliere, insomma, e dal computer portatile acceso, posizionato sulla stessa scrivania di prima, sono attaccate delle casse. Sta pompando ad alto volume della musica jazz di sottofondo - insomma, mica tanto di sottofondo - ed il nostro eroe del giorno sta andando a ritmo di musica. All'inizio, proprio a causa del volume alto, non si rende immediatamente conto di Dwight che entra all'interno della stanza, e continua bellamente per i fattacci suoi. Ogni tanto il tutto è condito da uno swing e, mentre si muove per la stanza, struscia i piedi in una mossa di ballo non propriamente coreografica. Almeno c'è da dire che è abbastanza fluido nei suoi movimenti. E niente, fra una sculettata ed un passo strascicato, finalmente si gira e: "Woah! E che cazzo!"
Sgrana gli occhi e si blocca di botto portando entrambe le mani sull'asta della scopa così da impugnarla a mo' di arma improvvisata, gesticolandola in modo intimidatorio (?) in direzione del povero malcapitato di turno che è entrato in stanza. Solo che la domanda che segue un po' lo lascia interdetto, inarcando un sopracciglio "No, che?" segue poi del silenzio manco se il gorilla stesse elaborando un qualche concetto col cricetino che gira nella ruota "Ah! Tu sei quello nuovo!" no, perché assolutamente non lo diamo per scontato che sia stato avvertito o meno di avere un nuovo compagno di stanza.
Ecco che la presa sulla mazza della scopa a mo' di arma si rilassa, l'espressione diventa immediatamente un sorriso, e tutte le rughe del volto si distendono all'istante "Io sono Sebastian. Ma puoi chiamarmi Bastian" capirai che grande differenza "E quello è il mio letto!" quindi si presuppone che l'altro sia quello libero per il nuovo arrivato "E quindi dalla tua parte, con l'armadio e roba varia, puoi metterci le tue cose" gesticolando con la mano destra in direzione dei vari mobili che, haimé, invece sono tutti messi sotto assedio.
"Eheheheheheheheh..." e ride a mo' di mongospastico siccome adesso s'è reso definitivamente conto di quanto sta accadendo "Scuuuuuuuuuuusa nuovo arrivato. Adesso libero tutto!" e farebbe quindi per lasciargli la scopa in mano prima di dirigersi in direzione della propria oggettistica che, in questo momento, occupa lo spazio che dovrebbe essere riservato a Dwight.

Quindi qui non si da la minima libertà al prossimo di fare quello che gli pare, perché immediatamente gli piazziamo quel manico di scopa in mano e poi andiamo a farci quello che ci pare. Oddio, quello che gli pare no, dato che si sta preoccupando di liberare il mobilio del nuovo arrivato dalla roba che lui in precedenza aveva posizionato. Insomma, un gran bel tiranno che sta ritirando le truppe dopo aver spadroneggiato nel campo per tutto il tempo che ha potuto.
"Piacere mio Dwight!" esclama in direzione dell'altro appena recepisce il nome dopo le presentazioni. Ah, ci dimenticavamo che c'è un accenno di barbetta anche sulla faccia del nostro addetto alle pulizie di stanza, assieme ad una capigliatura scomposta. Insomma, stava facendo la pacchia fino ad ora, fregandosene bellamente di qualsiasi forma di etichetta. Infondo stava in camera sua da solo, chi doveva dargli fastidio? Ma adesso le cose dovranno cambiare. Forse.
"Parlare?" inarca un sopracciglio ascoltando le parole dell'altro, bloccandosi di botto e ruotando in parte il busto ed in parte il collo, in modo tale da poter osservare Dwight dritto per dritto in faccia "Ma dai! Stiamo solo facendo conoscenza da bravi compagni di stanza!" ed ecco che torna quel sorrisone sulla faccia che manco avesse bisogno di un bel trapianto di denti per poterlo riempire tutto. Chissà, magari è questo il suo potere. Il super sorriso? Il trapianto di denti? La manipolazione del proprio corpo? Seh, ci piacerebbe. Come no.
"Devi scusarmi, ma fino ad ora stavo da solo in stanza. Insomma, non mi sono mai preoccupato di avere un altro con me" e certo "Ma devo ammettere che mi piace l'idea di non starmene più da solo. Una noia..." borbotta arricciando il naso e smuovendo le spalle manco fosse una sorta di scimpanzé che scimmiotta una scimmia (?). Fa avanti e indietro quindi dalla parte di Dwight alla propria così da togliere le sue cose. La musica sta ancora pompando e lui continua ad accumulare roba in modo del tutto scomposto. Si, stava pulendo, ma a quanto pare non possiede un proprio ordine predisposto.
"Insomma, andare, tornare, per parlare con gli altri farsi sempre qualche sgattaiolata. Per carità, fa piacere, ma una sana chiacchiera ogni tanto, a tempo perso, mi manca." si stringe nelle spalle. Insomma, si sta rifacendo tutto adesso che ha beccato il povero malcapitato di turno che, immaginiamo, abbia semplicemente il desiderio di riposarsi "Io vengo da New Orleans, e tu?" anzi no, il suo super potere è il riconglinimento con le chiacchiere. Ecco, abbiamo sentenziato.

Lascia che l'altro cominci a mettere a posto la sua roba e, nel frattempo, decide di mettere in pausa il lettore di musica multimediale sul proprio pc. Ah, finalmente un po' di pace, ed ecco che poi torna di nuovo a mettere tutto in ordine le sue cose. L'altro pare essere un po' più parco di risposte, ma quanto meno ci sta provando a rispondere, ecco. Un minimo di imput sul quale buttarsi a capofitto per non lasciar cadere la conversazione nel nulla "Hei!" esclama ad un certo punto bloccandosi sul posto. Sta con le gambe leggermente divaricate, quei piedi che mai saranno paralleli fra di loro, il baricentro posizionato in equilibrio ed il peso suddiviso equamente "Questo lascialo decidere a me!" la mano destra punta in direzione di Dwight chiusa a pugno tramite l'indice ed il pollice, imitando il colpo di una pistolettata con al seguito uno schiocco di lingua. Così, tanto per fare da contorno alla mimica corporea per rafforzare il senso del gesto in sé per sé.
"Wooohoooooo!" esclama ad un certo punto osservando quello che il suo nuovo compagno di stanza fa con il ciondolo in mano, lasciandolo in levitazione a mezz'aria "Che figo!" ed ecco che si avvicina poi al canadese con più calma, poggiando le mani in vita e restandosene impalato sul posto come la statua di un bell'adone "Fai volare le cose?" chiede poi. No, non fa levitare le cose, ma questo ovviamente il nostro incauto mutante non può saperlo, avendo appena fatto la conoscenza dell'altro. Pare focalizzarsi di più su quello che fa, che sull'oggetto in sé, lasciando quindi che si privi di domande di ben altra natura.
"In stanza, si." annuisce in direzione dell'altro quando si parla di essere soli "In realtà non è che poi siamo così in tanti qui eh..." ne segue un sospiro laconico con un broncio sul volto che non dura poi per molto tempo. Infatti basta che si stringe nelle spalle per scrollare via dal volto quell'espressione "Quelli che sono qui da più tempo dicono che prima c'erano molti più mutanti qui dentro. Poi chissà che cazzo è successo, fra lo scoppio di quei poveri cerebrolesi che hanno deciso di dichiararci guerra e rinchiuderci in gabbie. Manco fossimo animali da zoo." bofonchia. Peccato che, per come scimmiotti ogni tanto il nostro Bastian, in effetti potrebbe sembrarci sul serio uno scimpanzé da rinchiudere in uno zoo.
Non pare farci poi molta attenzione a quel plurale. Da un po' per scontato che siano mossi in gruppo magari i vari mutanti nelle diverse zone dell'America così da poter sopravvivere e proteggersi. Infondo, chi dove di più, chi dove di meno, risulta sempre essere in pericolo. Non sarebbe il primo e crediamo neppure l'ultimo caso di mutanti organizzati per andarsene, o per raggiungere proprio la Xavier's School "Io controllo la tempesta! Wooooosh. Woooooosh." l'ho detto che è un deficiente, no? O forse, più semplicemente, l'avrete già capito da soli "O forse dovrei dire che faccio bello e cattivo tempo come mi pare." bofonchia poi arricciando il naso ed increspando le labbra "Non ho il controllo, accade quando capita. Ma sono qui anche per questo eh! Per imparare a controllarmi." ed annuisce con la testa "Ah... OH! Una volta sono riuscito anche a creare un mini-tornado. Figo eh?" e ci sorride pure sopra. Figo, certo, come no. Senza controllo.

Sembra tirare quasi un sospiro di sollievo quando la musica viene spenta. In verita non gli stava manco dando fastidio, deve solo sbuffare e rompere le palle ogni tre per due. Lancia un'occhiata al suo spazio nell'armadio, poi alla pila davvero povera di vestiti che ha abbuticchiato sul materasso, oltre che ha solo due paia di scarpe. Arriccia il naso e di nuovo si prodiga in una smorfia. Le dita sfiorano appena la tasca, li dove è custodito il ciondolo. Per un momento si acciglia, ma non per Bastian, almeno per adesso, ma sembra davvero avere la mente attraversata da chissà quali pensieri. Infatti è la voce appunto dell'Americano a riportarlo un po' nel presente. A quello mimare uno sparo, per un momento le labbra tremano e le narici si dilatano. Sembra davvero li li per sorridere, ma alla fine torna serio tutto di un botto. Mi sa che questo il nervo morto ce l'ha a tutta la bocca, altro che a solo un lato. <sono di poca compagnia.> e lo ribadisce, nemmeno questo dovesse essere di chissà quale vitale importanza. Un po' si conosce e lo sa che di solito gli piace il silenzio, starsene per i fatti suoi e non sentira QUASI nessuno. Tranne che quella voce registrata sul cellulare, quella a volte rimane le ore ad ascoltarsela. <non proprio> questo in risposta sul val volare le cose <riesco a manipolare i metalli> che detta così, è davvero strana, o meglio, non è solo quello che riesce a fare <sono una specie di calamita, non so se hai presente.> che poi nemmeno lui sa davvero cosa riesce a fare, più della metà della sua vita l'ha passata a reprimere, tranne quell'unica volta in cui ha fatto quasi esplodere casa, ma questa è un'altra storia. Come detto, poi si mette seduto, ma tiene l'attenzione sempre sul volto di Bastian. Probabilmente è la frase ''chiuderci in gabbia'' che lo fa alzare di botto, nemmeno il letto fosse stato attraversato da una scossa elettrica che gli ha folgorato il culo. <quindi sono arrivati anche qui.> e no, non è una domanda, piuttosto una pura constatazione, visto che se i ragazzi sono stati sfoltiti in quella maniera, probabilmente ne sono stati presi un bel po'. <più che animale dello zoo, direi scherzi della natura. Abomini.> e non siamo manco tanto sicuri che si stia riferendo all'essere un mutante, o almeno non solo quello. Si avvicina alla finestra, andando a lanciare un'occhiata di sotto. Però lo ascolta eh, anche con una certa attenzione. Ma eccolo che si acciglia di nuovo, per l'ennesima volta e si gira a guardarlo <in che senso controlli la tempesta?> no va beh, questa non l'ha proprio capita. Eh, ma qui sui poteri stiamo andando sul pesante, tanto che alla fine di tutto il discorso, si ritrova a mollare del tutto quell'espressione musonica, in favore di una sorpresa <no aspetta. Mi stai dicendo che controlli il tempo...> pausa <..non nel senso del tempo delle ore...nel senso che puoi anche scatenare un VERO tornado, far piovere..e cose così.> è abbastanza potente. Nonostante lui non sia esattamente una mezza sega eh. Insomma, può volare, parliamone.

Aggrotta la fronte in direzione dell'altro vedendo come questi continui a ribadire il concetto che è di poca compagni. Ed il bello è che lui imbruttisce, portandosi le braccia conserte all'altezza del petto. E mentre imbruttisce lui, fa il brutto tempo fuori. O, per lo meno, adesso si sta semplicemente annuvolando, niente di più. Ne pioggia, ne fulmini od altro ancora. E meno male oserei dire "Ho detto che decido io! Punto e basta!" perché questa non è una cazzo di diplomazia, sia ben chiara la cosa eh. E meno male che è lui quello che si definisce essere aperto di mente e pronto al dialogo. Seh, certo, come no.
Meno male che l'altro, invece, cambia discorso ed ecco che si torna di nuovo a parlare dei poteri. Che Bastian qui pare essere uno di quelli testardi eh, che se continuiamo così mica chissà dove va a parare la conversazione "Woah, figo!" quando l'altro parla della manipolazione dei metalli "Quindi... qualsiasi lega metallica?" oddio, mo incomincia con le supposizioni da Dottor Ovvio. Ma che ci possiamo fare, è fatto così e ce lo dobbiamo far andare bene in questo modo, altrimenti chissà come va a finire sta storia "Sai bloccare i proiettili?" e lo fissa con una sorta di sguardo sognante, ecco, con le iridi color nocciola puntate in sua direzione. Si sfrega perfino le mani mentre lo dice, e poco ci manchi che liberi i cani (semi-cit.).
Solo che poi ecco che si torna di nuovo a parlare di lui e finisce semplicemente con lo stringersi nelle spalle mostrando i palmi delle mani "Un mini tornado. Non uno vero e proprio, di quelli giganti. Non ho idea se riesco a farne uno" sbuffa a questo punto "Come ti ho detto non ho il pieno controllo, ecco, quindi non so fino a quanto posso spingermi oltre. E poi, una volta creato, mica lo controllo eh" ma magari invece potrebbe perfino riuscirci, chi lo sa eh. Siamo in piena fase testaggio ed esplorazione, ecco, quindi non possiamo permetterci pronostici su tutto "Un bonado!" esclama poi sgranando gli occhi che si illuminano all'improvviso di una luce interiore "Eh, eh eh! L'hai capita?" vi prego, qualcuno lo sopprima "Bonsai... tornado... ! Bonado!" e si porta perfino la mano destra allo stomaco come se dovesse tenersi le viscere su perché ride da solo alla sua illuminazione.

A quell'imposizione, la sopracciglia della calamita (?) si uniscono ancora di più <....> passa giusto un po' dove se ne rimane in completo silenzio. In verità non sa se prendere e andarsene e dargli una capocciata, ma almeno non parte in quarta e si prende tutto il tempo per pensare. Lappa anche le labbra un paio di volte, senza che questo risulti essere un gesto malizioso, poi le stringe fino a farle sbiancare. Alla fine opta per scuotere la testa, come per dire di no. <lascia stare> chi? Lui ovvio. Lui no, non è testardo, delle volte preferisce lasciar correre che mettersi a discutere, una bestiolina chiusa chiusa, questo lo abbiamo detto. Annuisce però alle parole che seguono <qualsiasi lega metallica.> e caccia anche una mano in tasca, estraendo poi una moneta da un cents, perchè da ste parti siamo ricchi. Ma quando? La posa sul palmo e si limita a fissarla. Lentamente questa prende a deformarsi, fino a diventare una piastra di metallo sottilissima, poco più piccola del palmo stesso. Poi eccola cambiare forma e diventare quella di una stella. <più o meno così.> che poi sappia staccarsi da terra, sembra non volerlo dire. Lascia tornare la moneta al suo stato originale, poi si volta verso la finestra appunto, solo che adesso ci sono nuvole che prima non c'erano <...> non dice nulla ma si volta a guardare il compagno di stanza con sguardo eloquente, insomma, si vede che gli sta domandando silenziosamente: sei stato tu? <mi è capitato solo una volta> di bloccare i proiettili <ma era un momento di panico, quindi non so se riuscirei a farlo di nuovo.> non è cosa semplice, visto che quelli viaggiano a duecentocinquanta metri al secondo. Quindi quella volta ha avuto semplicemente uno scoppio dei poteri, che non è che da ste parti li sappiamo controllare poi così. Comunque, che l'altro parli di tornado veri e propri o di quelli piccoli, non è comunque una notizia confortante, tanto che solleva una mano, come a volerlo bloccare <si ok. Cazzo..> ecco <..però non provarci adesso...si insomma...> ci manca che fanno la fine di Dorothy del Mago di Oz, con la scuola che vortica in mezzo al tornado. Vorticando nell'etere (??). Ma ecco che esce la perla, il BONADO. Se non gli avesse rivelato lui il binomio, non l'avrebbe mai capita <un Bonado.> lo ripete, nemmeno volesse accertarsi di aver capito DAVVERO bene. Inspira e espira. Poi alla fine 'gna fa. Spernacchia una risata e davvero, cerca di trattenersi, ma le spalle prendono a sussultare. Però più le labbra si arricciano in un sorriso, più quel difetto al labbro si fa evidente.

Vedete le persone sagge ed intelligenti? Ecco, già ci piace il nostro Dwight, che sia mai qui invece finisca in chissà quale modo. E lui in un certo senso ha vinto, o almeno così vede la cosa, poiché la conversazione da quel punto di vista termina qui. Ho ragione io. Punto. Basta. Ed ecco che, sorridendo soddisfatto, con le braccia conserte all'altezza del petto, ritornano a diradarsi le nuvole "Oh. Si. Forse. No. Boh" lanciando poi un'occhiatina fuori per osservare il cambio di tempo. Troppo leggero e troppo in fretta per poter dire che sia accaduto realmente per causa della sua mutazione "Va un po' come va il mio umore. Come ho detto non so controllarlo" e gesticola con la mano destra come se stesse scacciando via qualche pensiero o chissà cosa "Pfffffft..."
A questo punto il nostro Bastian va a mettersi comodo sul proprio letto, dal lato opposto della stanza, togliendosi le ciabatte dai piedi e sdraiandosi di lungo. Il bello è che qui stavamo facendo le pulizie prima che arrivasse il nuovo compagno di giochi (?), e quindi adesso sta lasciando tutto un po' in mezzo al casino. La stanza è spazzata per metà. Gli oggetti che ha spostato dal lato di Dwight al proprio sono messi alla rinfusa. Alla fine non si può dire che abbia messo in ordine nulla in realtà "Ma che figata!" afferma osservando la moneta che si trasforma in una stella e poi torna di nuovo ad essere un soldo. Perché qui siamo un po' come i bambini, ci basta davvero poco per essere contenti e per divertirci, niente di più "Beh, anche a me è capitato una volta sola di creare un bonado!" annuisce con la testa "Ero sotto tensione. Ma davvero tanta, ecco." arriccia il naso ed increspa le labbra, perché qui non sappiamo specificare per bene le cose. Siamo abbastanza forfettari, ve ne siete accorti no? Quel giorno a New Orleans, prima della sua decisione di partire per andarsene alla scuola di Xavier "Per adesso, se ci provo concentrandomi, al massimo tiro un po' di vento, faccio quattro gocce, si alza una nebbia fine fine fine." ne segue una piccola pausa in cui si mordicchia il labbro inferiore, culminante con un risolino "Potrei andare a chiedere lavoro presso un teatro! Faccio gli effetti speciali!" come detto, qui ci divertiamo con poco. Poi in realtà penso che non sia poco, ma altro.
"Ooooooooooooh!"si mette di scatto seduto puntando l'indice della mano destra contro la faccia di Dwight, osservandolo ridere "Ma tu..." ...allora sai ridere! No, la frase non è esattamente questa. Infondo poi il compagno di stanza lo conosce da troppo poco tempo per pensare assolutamente in modo diverso "... hai il labbro che mi piglia per il culo?" ecco, che gran bel modo di spiegarsi e di essere esaustivo, eh. Ha notato che, per come sorride, c'è un modo strano. Non sa della paralisi ovviamente, altrimenti non ci avrebbe puntato contro così. Che ci possiamo fare, è fatto in questo modo. Prima non ha dato a vedere certe cose, ha dato per scontato altre, ma adesso invece nota questa. Ma perché lui c'ha i fulmini ed il vento forte nella testa, eh. In base a come tira, decidiamo a cosa dare importanza "Che ne dici? Potrei farmi chiamare in questo modo? Bonado?" per carità divina, qualcuno ci metta una toppa.

Si, ma diciamo pure che gli ha voluto dare una sorta di contentino dai. Il bello è che lo sta ancora fissando come se seriamente volesse dargli una testata. Ma questa sappiamo benissimo che non arriva, quindi dopo aver gettato l'ennesimo sguardo al cielo oramai sgombro, va ad acchiappare i vestiti ( pochi ) messi sul letto e li sistema non troppo ordinatamente nello spazio nell'armadio. Idem per le scarpe, gettandole un po' così. <beh, allora è decisamente meglio non farti incazzare.> che potrebbe anche suonare come un battuta, ma sta parlando in maniera decisamente seria. Insomma, dopo che si sarà sperticato con quel trucchetto della moneta, imiterà esattamente l'altro e si va a gettare sul letto a sua volta. Porta un braccio sotto la testa, in modo che questa rimanga leggermente sollevata, l'altra mano viene posata sullo stomaco e le caviglie incrociate. <anche a me una volta è capitato di esplodere, ma è successo tanti anni fa> un piede dondola appena e di nuovo sembra perdersi totalmente nei suoi pensieri. Il bello è che quando fa questa pratica (?) comune a tutti gli esseri umani, sembra accigliarsi ancora di più, assumendo un'espressione musonica quasi esagerata. Si perde a fissare il soffitto, concentrandosi su qualche crepa qui e la, nemmeno le trovasse infinitamente divertenti. La mente vaga su episodi del passato specifici e anche lo sguardo si fa assente. Effettivamente quando Bastian torna a parlare, lui momenti sussulta. Si volta a guardarlo stralunato, come se non capisse che cazzo ci fa quel tizio li. E gli ci vuole qualche attimo per ricordarsi che è alla scuola e che quello è il suo nuovo compagno di stanza. <io riesco a fare parecchie cose quando mi concentro. Sono venuto qui, perchè..> pausa <un mio amico me l'ha consigliato.> certo, amico, adesso si chiama così. Solo che poi al ''bonado'' non si può resistere e lui momenti davvero scoppia a ridere, se non fosse per la battuta sul suo labbro e SBAM, torna serio come la morte, nemmeno fosse una reazione assolutamente automatica <ho una paralisi.> si al cervello. No, al labbro. LOL. <ci sono nato e no, non è divertente.> qualcuno tolga a quest'uomo il palo che s'è infilato su per il culo! Ma sembra averlo bello grosso..il palo..va beh, avete capito no? <si. Ti ci vedo. Il mondo è in pericolo e compari tu: Guardate siamo salvi! C'è Bonado> e ci agita anche le mani in aria, come se stesse esultando. Poveracci noi. Mo, se non avesse quel grugno incazzoso stampato in faccia, questa potrebbe anche risultare come una battuta di spirito e davvero, ci piacerebbe anche dire che è così. Ma riecco che torna il silenzio. <sei solito portarti le ragazze in camera?> domanda così, dal nulla. Ma insomma, sa un po' come funzionano queste cose <te lo chiedo perchè vorrei evitare di ritrovarmi tette in giro senza preavviso> eeeh, che non sia mai. Bbbrrr. Schifo (??).

Beh, questo è semplicemente quello che si vede in apparenza. Poi, che lo faccia o che lo sia (?), è tutto da scoprire in effetti. Insomma, l'abbiamo appena buttato in campo questo poveraccio, dateci il tempo di scoprire fino in fondo che tipo sia. Un po' volubile, forse metereopatico al contrario, ma infondo anche lui è arrvato qui alla Xavier's School per un motivo ben preciso. Anche se può essere scambiato, per adesso, per un semplice collegiale che farà parte di qualche strana confraternita. Ci manca solo che scopriamo che fa qualche sport finanziato dall'accademia e siamo a posto.
"Esatto!" esclama in direzione di Dwight quando questi gli dice di non farlo incazzare. Ma non sembra esserci un moto specifico di fierezza all'interno di questa affermazione, siccome è palesemente accigliato "Diciamo anche che ci provo a controllarmi, ecco. Non mi va di fare casini qui alla scuola o di fare del male a qualcuno. Insomma, quando sono passato per il via..." l'accettazione? La segreteria? Il monopoli? "... ho avvertito di questa mia... particolarità. Sanno che sono un po'... una sorta di bomba ad orologeria, ecco. Ma sono stati gentili fino ad ora. Beh, per quanto ho potuto vedere. Sono da poco anche io qui, ecco" ed annuisce con la testa in direzione dell'altro. Solo che poi, svaccato sul letto, anche lui si mette a guardare il soffitto. Ma che vi credete? Questo qui mica la smette di parlare? No, per carità, continua pure "Ma vedrai. Sono sicuro che ti troverai veramente bene. Non siamo in molti ma... vengono da tutti gli States qui. E non solo. Ci troverai persone molto diverse fra loro. Carattere, cultura, mentalità..." una sorta di lista fatta a pezzi e molto sommaria.
Ma, come dicevamo, qui ci si diverte seriamente con poco, ed all'esclamazione successiva sul Bonado si mette a ridere come un deficiente, portandosi la mano destra sul ventre "Esatto!" ed annuisce con la testa in un cenno di assenso "Non so chi ti ha parlato di questo posto..." insomma, mica lo conosciamo questo amico "... ma qui hanno dei modi di fare molto diversi rispetto a quelli che ha la resistenza" perché a quanto pare il vecchio vizio di contrapposizione fra Xavier e Magneto è sempre un passo generazionale che continua a persistere. O almeno è questa l'impressione, in effetti "E se sono qui è perché non voglio più esplodere come è capitato quella volta" e ne segue un sospiro. Si ricorda benissimo la volta che ha evocato il mini-tornado. Insomma, benissimo, per lo sforzo psicofisico ha perso i sensi immediatamente dopo, quindi ha solo saputo dei grandi danni che ha causato. Il resto è tutto da vedere "Non voglio più fare del male alle persone che voglio bene!" ed annuisce con la testa in modo vigoroso e deciso. Era un ragazzino allora, no che adesso sia un adulto, ma si comportava come tale giustamente. Ha dovuto fare la sua esperienza per comprendere cosa desidera realmente fare. Essere.
"Uh...?" strabuzza gli occhi spostando lo sguardo in direzione dell'altro, accigliandosi all'inizio. Ma poi, alla battuta delle tette al vento, gli viene da ridere di nuovo. Beh, qui siamo fatti così, tanto meglio invece che continuare ad essere musonici (?). Preferiamo prenderla in allegria ciò che ci viene dato dalla vita. O quanto meno ci proviamo, finché sono scemenze del genere "Perché? Hai problemi con le donne?" e ci sghignazza pure sopra "Ma no, non ci porto le donne, tranne se sono amiche. Ci porto i maschietti" e fa pure la faccia da pervertito che gongola a questa sua ultima affermazione "Ma tranquillo eh, lo troviamo un modo per convivere" aspé, vediamo che propone "Che ne dici del classico metodo del calzino di fuori? Quando c'è, io sono in buona compagnia, quindi vai a farti i fatti tuoi in giro. Quando invece lo metti tu, io vado a prendere la fotocamera per fare il filmino." ah ah ah. Che burlone.

Muove appena il culo, in modo da sistemarsi meglio sul letto, pare quasi che voglia farci il solco a forma delle sue chiappe li sopra. Va anche a tirarsi indietro i capelli, perchè parliamoci chiaro, sta anche sentendo caldo. Non che avesse dubbi sul fatto di non farlo incazzare, in fondo un mutante in generale non va fatto incazzare, soprattutto se questo non ha alcun controllo sui propri poteri. Continua ad ascoltarlo, completamente in silenzio e al momento, senza scollare gli occhi dal soffitto. <quando è successo a me, non si è fatto male nessuno. O almeno non gravemente.>, insomma, niente morti e niente ospedali <solo che è venuta giù mezza casa. Mi ricordo che mi sono staccato da terra...poi il nulla.> in poche parole è svenuto pure lui. <e no, non chiedermi di staccarmi da terra.> e gli ci lancia anche una mezza occhiataccia. Magari quel poveraccio non ci stava manco pensando eh. Solo che lui parte prevenuto. Certo, la sua esplosione era stata data da anni e anni di repressione dei poteri, perchè gli avevano inculcato nella testa che era sbagliato e non era cristiano. Tira su un paio di volte con il naso, poi si gira a guardarlo, fermandosi per un momento a studiarne il profilo <perchè? Esistono mutanti che non sono bombe ad orologeria?> effettivamente sono tutti potenzialmente pericolosi se fuori controllo. Ma poi si passa a parlare della resistenza e lui qui sbuffa una risata, del tutto sarcastica <la resistenza non c'era quando avevamo più bisogno di loro.> e no, non va a specificare su cosa. Ma fatto sta che quella gente che gli è entrata in casa, l'ha fatto senza particolari problemi, anzi, ci mancava che gli aprissero la porta. Sospira, poi spara la domanda <che è successo quando sei esploso?> mera curiosità. Si spinge con il busto, fino a mettersi seduto, poi afferra la maglia da dietro il collo e va a sfilarsela, senza farsi particolari problemi <nessun problema con le donne> si stringe anche nelle spalla <non do loro troppa importanza.> che sta cosa potrebbe significare anche che è un misogino eh, mai dire mai insomma. <le amiche non mi danno fastidio. Mi da fastidio se ti trovo a sco..> e no, non finisce la frase, perchè poi arriva la rivelazione. ''ci porto i maschietti''. Insomma, non ci vuole di certo un genio, tanto che in un movimento quasi automatico, si porta la maglia appena tolta verso il petto, sembra quasi che voglia nascondere le nudità (?). Non è vergognoso, ma avere un maschio etero e uno gay, per lui hanno un significato differente. Anche perchè non avrebbe mai pensato di finire in camera con uno come lui. Dai, quante probabilità c'erano? Davvero scarse <ah> il massimo che al momento gli sfugge <dubito che troverai un calzino li fuori.> deglutisce e improvvisamente si ritrova impacciato.

Stanno svaccati sul letto, in una stanza mezza sporca, con la roba ancora in disordine. Vabbeh, gran parte in effetti è colpa del nostro Bastian che si mette a fare le cose, comincia ma non le finisce, lasciandosi distrarre dal momento. Adesso è stato il nuovo arrivato e la chiacchiera, la conoscenza con questo. Un altro momento, chissà cosa potrebbe essere. Un po' come i bambini no? Che se vedono qualcosa che gli piace, si dimenticano di quello che gli piaceva prima. Poi guai se si ricordano contemporaneamente che gli piace entrambe le cose, eh.
Sta in silenzio ad ascoltare il discorso dell'altro finché non sgrana gli occhi sentendo che questi ha levitato per aria. No, non è la casa la roba importante, ma il fatto che sia riuscito a starsene a mezz'aria. Certo, come no. Ma infondo per chi è capace di fare certe cose, le peculiarità a cui dare importanza sono ben altre. Anche lui può fare dei grandi danni ad una casa, se controllasse il suo potere al massimo o si arrabbiasse sul serio "Che figata!" parola d'ordine del gioco. In un modo o nell'altra, pare che ce l'abbia sempre in bocca. Vabbeh, è inutile stare qui a ripetere l'ovvio "Anche io voglio farlo!" e ci si impunta sopra eh, come se fosse una questione di vita o di morte. Si mette quindi dritto in piedi, alzandosi di scatto dal letto, in posizione marziale. O almeno in quella che lui crede esserlo: pancia indentro e petto infuori. Seh, come no. "Uhm...." mugugna cominciando a concentrarsi ed a sforzarsi. Non è una cosa facile concentrare il potere per chi non ne ha il controllo "... nnnnnnnnggghh..." si sta sforzando troppo. Io comincerei ad avere paura della cosa. Però c'è da dire che, all'interno della stanza, comincia a smuoversi l'aria. Ma al massimo assomiglia ad una brezza, niente di più "Ora mi alzo! Ora mi alzo! Ora volo" ed invece *prooooooooot*. Ma ditemi voi se qui non c'è da vergognarsi al momento "Uh... eh... eheheheheheheheheheh!" si porta la mano destra dietro la nuca grattandosi fra i capelli mentre se la ride "Apro le finestre" e così dicendo si lascia sfuggire un sospiro avvicinandosi a quella del suo lato spalancandola "Uff... uff..." gesticola con le mani come se potesse smuovere l'aria, ed in effetti questo quanto meno sta accadendo. E' molto più semplice e riesce a farlo quasi con tranquillità "Scuuuuuuusa!" dice con la faccia da culo che si ritrova.
"No no, io invece ho fatto danni" afferma più cupo in volto adesso che si perde nel discorso e nella memoria di quel giorno. Memoria parziale, con dei buchi, ma almeno ha potuto tapparla grazie alle conoscenze altrui "C'erano dei tumulti. Eravamo un gruppo che già stava insieme da prima che iniziasse tutto. Io ero con altri mutanti e... ad un certo punto ho visto mio fratello lì in mezzo. Volevo difendermi. Volevo difenderci. Ma allo stesso tempo non volevo che si facesse male anche lui" ne segue uno sbuffo "A quel punto mi sono sentito in crisi dentro. Avevo anche una gran paura. Il vento si era alzato, il bonado si stava formando... ed io mi sono sentito mancare le forze. Poi il buio più totale" e ne segue un sospiro. Starebbe anche per aggiungere dell'altro se non fosse che nota la reazione di Dwight alla propria affermazione "Ahahahahahahah! Che c'è? C'hai paura che ti salto addosso? Argh... sono finito in stanza con l'arrapato cronico... arrrrh... arrrrh..." e poi si porta l'indice della mano destra agli occhi, quasi piange dal ridere. Flette le gambe e piega di poco il busto in avanti "Perché? Preferisci scopare in giardino? Ahahahah..." e continua!

Lui sta ancora li, con gli occhi leggermente spalancati, a coprirsi il petto con la maglia. La psicologia di questo qua funziona un po' strana. Fosse stato etero, fosse stata una donna, probabilmente tutte ste moine manco l'avrebbe fatte. Starebbe li, a petto nudo, senza alcun tipo di problema. Ma qui scatta il lato malizioso. È un po' come funziona una donna, a petto nudo davanti ad un'altra donna ok, davanti ad un uomo...giammai. Lui funziona un po' così, forse perchè è un po' donna in testa. Ecco che si acciglia di nuovo, perchè lui in quello che è successo in casa sua, non ci trova nulla di figo, capiamoci. ''Beh, potresti provarci...basta che crei un Bonadino sotto ai...'' …piedi. Non finisce di parlare, perchè lo vede sforzarsi talmente tanto, che alla fine la scoreggia è quasi d'obbligo ecco. Ecco che sbarra gli occhi e salta giù dal letto ''MACCHECCAZZO..'' si allontana dal letto, nemmeno l'altro avesse sganciato una bomba ad alto tasso di tossicità. Si avvicina in tutta fretta alla finestra ''Ma che fai spesa al cimitero...cristo santo!'' ci manca che ficchi la capoccia fuori dalla finestra, ma si limita a sventolarsi la mano davanti alla faccia, fissando Bastian con espressione mezza schifata. Non che lui quando scoreggi profumi, ma insomma, un minimo di preavviso (?). ''Scusa un cazzo eh.'' OH. Va beh, che era scorbutico l'avevamo detto eh. Tenta di respirare con la bocca, mentre ascolta comunque il racconto ''Bulli?'' chiede, che in mezzo a tutto quel macello, mica ha capito chi era chi e chi..boh. Non s'è capito. Si passa una mano sulla barba ispida di barba, poi ecco che gli lancia un'occhiataccia ''Non ho paura!'' e manco a voler marcare quel concetto, riabbassa di botto la maglia, andandola a lanciare sul letto. Vorrebbe anche allontanarsi, tanto perchè la commedia sul disappunto poi funziona meglio. Ma li c'è la centrale nucleare (??) quindi gli tocca rimanere li ''Sono fatti miei dove scopo'' perchè? Lo fa? Se lo facesse non sarebbe così acido ''Comunque se vedo il calzino giro alla larga, sta tranquillo. Per carità'' e magari potrebbe anche risultare in maniera sbagliata questa frase, ma sto momento è più acido di uno yogurt lasciato in piena estate fuori dal frigo, quindi alla fine si allontana, avvicinandosi all'armadio. Per fare cosa non si sa, ma lo fa. Infatti una volta li davanti, si ritrova a fissarlo, come se non capisse nemmeno lui come ci è arrivato li. ''Abbiamo il bagno in comune?'' giusto perchè c'è stato quel momento di silenzio imbarazzante. Scusatelo, non è capace a fare conversazione.